
Una toccante cerimonia si è svolta ieri mattina in via Palmintelli a Belpasso, dove è stata scoperta una stele commemorativa in onore di Renato Caponnetto, il 45enne paternese tragicamente scomparso per mano della criminalità organizzata.
La cerimonia, a cui hanno partecipato importanti figure istituzionali e la comunità locale, è stata un momento di profonda emozione e riflessione sul costo umano della lotta contro la mafia.
Renato Caponnetto, un padre di famiglia, è stato rapito, torturato, ucciso e poi dato alle fiamme a seguito del suo coraggioso rifiuto di pagare il pizzo impostogli dalla mafia. La sua storia rappresenta un triste capitolo nell’incessante lotta contro la criminalità organizzata in Sicilia.
Alla cerimonia erano presenti l’arcivescovo Monsignor Luigi Renna, i rappresentanti delle commissioni antimafia nazionale e regionale, membri del parlamento nazionale e siciliano, il presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, e il capo della Squadra Mobile etnea, Antonio Sfameni. Inoltre, i sindaci di Paternò, Naso e Belpasso hanno partecipato all’evento.
Il Sindaco di Belpasso, Carlo Caputo, ha dichiarato: “Ho provato una grande commozione ieri durante la commemorazione di Renato Caponnetto, l’imprenditore agricolo ucciso barbaramente dalla mafia l’8 aprile 2015 perché non avrebbe ceduto alle solite logiche estorsive. Sono il Sindaco di Belpasso, il paese che era di Giuseppe Pulvirenti – “u mappassotu” – ma che oggi è il paese che in tanti modi e in tanti momenti si è ribellato con coraggio. In questi anni il Comune di Belpasso si è costituito due volte parte civile in processi di mafia, cosa mai accaduta prima.”
Il Comune di Belpasso è stato il solo soggetto ammesso come parte civile nel processo “Araba Fenice,” che ha portato alla condanna di Aldo Navarria e altri quattro affiliati al clan, responsabili dell’omicidio di Caponnetto e di altri reati di criminalità organizzata. La Cassazione ha confermato un risarcimento di 30.000 euro al Comune di Belpasso per il danno subito.
Il Sindaco ha concluso il suo intervento affermando: “Oggi sento di voler ricordare Renato Caponnetto e tutti quegli onesti lavoratori che si ribellano alla mafia e che ne pagano le conseguenze, molto spesso con la vita. Oggi più che mai voglio testimoniare da che parte voglio stare, perché la legalità è stata – e sempre sarà – il timone del mio agire. Ringrazio i familiari della vittima per aver deciso di continuare a ricordare a noi tutti che uomo è stato Renato Caponnetto. Faccio lode all’associazione Libera Antiracket per la loro opera continua sul territorio.”
La memoria di Renato Caponnetto continuerà a ispirare la lotta contro la mafia e a ricordare il coraggio di coloro che si oppongono a questa minaccia per la comunità siciliana.


