95047.it ”Il Sociale…Oltre…Mare. Superare visioni e barriere per nuove strade di relazioni umane” è il titolo dell’assemblea nazionale che si è svolta a Cinisi (in provincia di Palermo) allestita dal Cnca ovvero dal Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, organizzazione molto radicata nel territorio italiano che si occupa di tutte le problematiche inerenti il sociale e che raggruppa più di duecentocinquanta organizzazioni italiane impegnate nel sociale. La tavola rotonda del mattino allestita per riflettere attorno alle politiche sociali nei nostri territori ha visto la presenza di tre amministratori in rappresentanza di altrettante macro-aree italiane: uno del nord l’assessore alle politiche per la famiglia e la persona di Brescia Felice Scalvini; uno del centro l’assessore alle politiche contro la crisi di Grottammare (AP) Lorenzo Rossi e in rappresentanza del sud Italia l’assessore alle politiche sociali di Paternò, Salvatore Galatá il quale ha portato ai presenti esperienze concrete del comune paternese.
“Ho innanzitutto potuto apprendere dagli altri amministratori presenti – afferma Galatá – ascoltare esperienze concrete di lavoro quotidiano di un’organizzazione così radicata come il Cnca e poi ho avuto anche la possibilità di poter partecipare a tutti lo sforzo che si sta facendo nella nostra città dove c’e certamente un grande bisogno di carattere sociale ma dove ci sono delle iniziative che hanno riscosso l’attenzione degli amministratori delle altre regioni italiane. Ho parlato della nostra mensa sociale – continua l’assessore – dei lavori occasionali, della proposta della nostra commissione consiliare circa il regolamento degli orti sociali, delle interazioni e delle esperienze tra pubblico e privato, tra associazioni e amministrazione. Ho portato l’esempio degli stati uniti del simeto ovvero l’assegnazione della ferrovia di San Marco dove si stanno già avviando progetti “cultururali”, cosi come sono stati definiti. Tutte cose – conclude – che hanno fatto si che una volta tanto, pur nel mezzo di tanti problemi sociali che ancora rimangono, Paternò è stat vista con attenzione e apprezzamento”.
L’intervista è stata rilasciata da Galatá davanti l’abitazione di Peppino Impastato a cento passi di distanza dalla casa di don Tano Badalamenti, mandante del suo assassinio. Proprio nel trentottesimo anniversario dalla sua morte e a tal proposito l’assessore afferma: “Peppino Impastato non c’è più ma ha lasciato un segno indelebile della sua opera, della sua azione contro la mafia. Io oggi ho avuto l’onore di poter parlare del ricordo di Peppino Impastato ma anche delle speranze che nei nostri territori ci sono: ho parlato di Carmelo Reitano un giovane imprenditore che ha trovato il coraggio di ribellarsi e grazie alle sue rivelazioni ha fatto arrestare il clan mafioso che lo perseguitava da anni. Sono queste – conclude Galatá – le figure di persone vive che noi vogliamo sostenere e da cui vogliamo prendere esempio per il nostro impegno concreto contro la mafia”.