Non devi chiamarti per forza Van Gogh o portare un cognome esotico alla Picasso per esprimere la tua arte. Perchè basta già soltanto avere la possibilità di poter esporre il proprio talento per farlo conoscere e poterlo condividere: come nel caso del 34enne paternese Francesco Puleo che di personalità artistica ne ha da vendere. Non lo diciamo noi ma i numerosi riconoscimenti ottenuti in giro alle diverse estemporanee alle quali ha preso parte. Aveva deciso di mollare, Francesco Puleo: per fortuna, però, è tornato. Da giovanissimo, si era già ispirato ai grandi maestri del passato. Un tirocinio passato formandosi con le diverse tecniche per la realizzazione di prospettive, disegno chiaro-scuro, acquarelli, tempere e olio su tela.
“Avevo messo un pò da parte la mia passione per la pittura – spiega Francesco Puleo -: ma ho ripreso i miei pennelli e la mia ispirazione ed ho ricominciato a coltivare l’essenza della mia arte. Sarò presente anche al prossimo Memorial Mariano Ventimiglia dove esporrò alcune delle mie nuove opere. E qui, a Paternò, che proseguo con il mio lavoro”.
E Francesco Puleo ricevette anche un bell’encomio dallo storico Barbaro Conti. “La pittura è danza di colori ideali, immagini, sentimenti, sogni: perciò ai giovani pittori come Francesco Puleo che vive la fugace giovinezza della vita, auguro di dipingere occhi e volti di ragazzi, trepide attese, esplosioni di gioia, amorosi incontri, fughe di nuvole bianche e di pensieri. Quindi nel vivaio di giovani artisti, Francesco Puleo spicca per giovanile entusiasmo. Ha una verde riserva di immagini pensieri, progetti e una tela sempre pronta da dipingere”.
Un riconoscimento niente male. Che la dice lunga sull’entusiasmo ed il talento di un paternese che ha ancora da regalare il meglio di se stesso.