
Un esemplare di pesce nastro morto è stato trovato sulla spiaggia dell’Acropoli di Selinunte.
Pur essendo un pesce comune che vive nel Mediterraneo occidentale, è singolare che il pesce sia stato trascinato dalle correnti sino a riva, visto che di solito vive in fondali tra i 100 e i 600 metri.
Il fatto che era integro, lascia presumere che la morte non sarebbe databile a tanti giorni addietro. Altre comunità di questo pesce si trovano nell’Atlantico orientale (dal Marocco alla Namibia e nelle acque del Sudafrica) e nel Pacifico (nelle acque della Nuova Zelanda, del Giappone e del Cile). Ma si tratta di un pesce molto antico, perché viveva già nel pliocene medio (circa 4 milioni di anni fa) e nuotava nelle acque che coprivano i colli senesi.
Nei pressi di Siena è stato ritrovato uno scheletro di questo tipo di pesce ed è stata la prima scoperta di un fossile di pesce nastro a livello mondiale.
L’esemplare che si è spiaggiato morto a Selinunte è di piccole dimensioni: ha i fianchi sono compressi, la fronte schiacciata e la pinna dorsale, della quale i primi raggi sono meno sviluppati, è molto lunga. Le pinne sono rosate, la livrea e grigia con riflessi argentei.
Pesce nastro: caratteristiche
Presenta un corpo allungato, molto compresso ai fianchi, con muso schiacciato, fronte alta e lunga pinna dorsale, della quale i primi raggi sono più sviluppati.
Le pinne pettorali sono piccole, così come le ventrali, alte e lunghe.
La pinna anale è al vertice della coda, dove spunta anche una strana pinna caudale, rivolta verso l’alto.
La livrea è semplice, con un fondo grigio con riflessi argentei, pinne rosate. La pinna caudale, semitrasparente, è molto simile ad un ventaglio e normalmente mantenuta eretta.
Le pinne ventrali hanno 5 raggi. Raggiunge una lunghezza massima di 3 metri. Pare che i giovanili di questa specie riescano a imitare le meduse (mimetismo batesiano) al fine di scoraggiare i predatori ad attaccarli.