95047.it A Riccardo Lojacono, farmacista paternese esperto in medicina naturale, la passione non manca di certo. La stessa che, da anni, mette nel denunciare le malsane abitudini del mangiare e dei prodotti venduti in bella mostra sugli scaffali dei supermarket. Ma non solo. Lo scorso fine settimana, la platea di “CamBio Vita” allestita a EtnaFiere è stata l’occasione per rilanciare sulla questione. Due convegni partecipatissimi: ma la notizia non è tanto questa. Bensì, quella di avere toccato con mano la sensibilità e la voglia di numerose persone di provare a dare una sterzata alle abitudini alimentari. Lojacono, assieme a Gianfranco Venora, Direttore della Stazione Sperimentale di Granicoltura, Alfio Spina, ricercatore del Crea e Silvia Turco a capo di una azienda agricola, ha focalizzato un aspetto che sta fortunatamente prendendo sempre più piede. Ovvero, il recupero dei grani antichi: “quei grani che sono rimasti originali, senza subire interventi di selezione da parte dell’uomo; in poche parole sono rimasti così come madre natura li ha creati, senza subire modificazioni genetiche”.
“Nel corso del convegno, ho illustrato gli scompensi metabolici delle farine raffinate – spiega Lojacono -. Il quadro, sia a livello scientifico che sociale, porta ad una riscoperta dei grani antichi. A breve, usciranno anche alcune schede tecniche che dimostreranno che proprio nei grani antichi sono presenti delle sostanze che per noi sono benefiche: soprattutto, i polifenoli presenti per almeno dieci volte in più. Hanno una maggiore concentrazione di potassio, di sali minerali e nel futuro usufruiremo dei grani antichi perchè hanno sostanze che possono solo migliorare la nostra salute”.
Quella dei grani antichi resta un argomento più che mai attuale: “La storia dei grani antichi “Stiamo parlando di quei grani che furono coltivati fino agli anni sessanta. I grani moderni iniziano la lavorazione dagli anni settanta e la produzione di massa negli anni ottanta: si sviluppa tutto con l’arrivo degli americani e dei processi industriali ma anche con alcuni esperimenti di ingegneria genetica condotti a Frascati negli anni ottanta per modificare i grani antichi. Da quel momento, si sospetta che vi sia una correlazione tra l’utilizzo dei grani moderni ed alcune patologie anche infiammatorie o insensibilità ad alcuni alimenti come la farina”.
Infine, un suggerimento: come comportarsi. Conclude Lojacono: “In Italia, sta aumentando del 15% l’anno il consumo di prodotti Bio. E, comunque, la gente si sta rivolgendo sempre di più ad una alimentazione consapevole e nel futuro vedremo che si consumeranno sempre più i grani antichi: ed in Sicilia siamo stati i pionieri sotto questo aspetto”.