95047.it Una conferenza stampa convocata dal Comitato “…per l’ospedale di Paternò”, senza fronzoli e giri di parole. Nel corso della mattinata odierna, all’interno dei saloni della chiesa dello Spirito Santo, è stato illustrato il recente esposto consegnato alla Procura della Repubblica in merito alla lunga scia di incongruenze che hanno caratterizzato il depotenziamento e smantellamento di una struttura che, soltanto nel 2007, era stata indicata come Capofila del Distretto sanitario del territorio. Il tutto, con la complicità della “malapolitica” che si è succeduta in questi anni.
Spiega l’avvocato Goffredo D’Antona, legale incaricato dal Comitato e che sta seguendo l’evolversi della vicenda: “Questa è una storia che parte da lontano con i lavori di messa in sicurezza che, nel 2008, vennero bloccati e mai più ripresi ma con la parcella regolarmente pagata ai progettisti: e, per inciso, il progetto era sbagliato.
Nell’ambito di tutte le chiusure dei Punti nascita recenti, va detto che Paternò avrebbe dovuto essere capofila del territorio per bacino d’utenza e perchè più facilmente raggiungibile dai Comuni del territorio: nei fatti, stranamente, ha chiuso solo Paternò. Una chiusura che avviene addirittura ancor prima degli indirizzi dettati dalla politica.
Dei lavori di riqualificazione, intanto, promessi un anno fa non vi è nemmeno l’ombra.
Detto questo, c’è un dato che è assolutamente inquietante e che costituisce l’essenza della denuncia: ci sono dati ufficiali che sono stati taroccati. Quelli legati al Pronto soccorso e trasferiti al Ministero sono al ribasso: mancano migliaia di prestazioni. E parliamo solo del 2013.
La domanda che facciamo al Procuratore della Repubblica è: com’è possibile che avvengano situazioni del genere?”.
Le associazioni che compongono il Comitato hanno, inoltre, annunciato altre iniziative aperte alla città per ricondurre la questione ad una “Operazione-verità” in merito a quanto accaduto recentemente a proposito delle sorti del nosocomio paternese del “Santissimo Salvatore”.