95047.it Il commento di Paolo Di Caro:
In questi giorni, come sempre più spesso accade, la nostra città o almeno quella parte di città che ancora, nonostante i mille problemi quotidiani, si interroga sulle vicende politiche e le scelte amministrative che interessano la vita di ognuno di noi, si è trovata a dibattere sulla famosa variante che potrebbe vedere la nascita di un distributore di benzina nella zona Nord di Paternò, comunemente conosciuta come Zona Ardizzone.
Ciò che mi ha spinto ad esprimere questa breve riflessione non è tanto il punto nello specifico, che vede contrapposti cittadini e politici locali favorevoli o contrari, ma il modus operandi della classe dirigente locale. Un progetto, qualunque esso sia, che ha un impatto sulla collettività, dovrebbe sempre avere alla base una visione globale della comunità stessa. Non è possibile pensare alla città che si amministra come ad una serie di puzzle diversi che non hanno nessuna connessione tra loro.
E non si può dare la percezione al cittadino che l’amministrazione non ha un progetto complessivo di sviluppo che guardi a ciò che questa città dovrà diventare nei prossimi anni. Questo è un primo punto che in questa vicenda, come in altre, è emerso con prepotenza. Si discute di un angolo di città senza un progetto sull’intera area che ha carenze evidenti e conosciute da tutti. Vi è un elemento però, emerso in questa vicenda, che mi ha portato più di ogni altra cosa a riflettere realmente, su quello che è e dev’essere l’operato di un amministratore. Un amministratore dev’essere vicino alle esigenze dei cittadini, e questo non vuol dire assecondare tutte le richieste, che a volte cozzano con ciò che in realtà è utile; ma il primo dovere di chi governa è dimostrare sempre, in ogni circostanza e senza possibilità di smentita che si è agito con trasparenza assoluta.
A prescindere da ciò che si vuol fare, a prescindere dalla popolarità o meno dell’opera che si intende realizzare, ciò che conta è che lo si faccia con assoluta e totale trasparenza e legalità. Non sono le marce che ci danno la percezione di legalità, non sono i discorsi in pubblico o le foto di Falcone e Borsellino dietro una scrivania a farci capire che quell’amministratore agisce con correttezza. Certo conta anche quello, ma ciò che ha realmente valore è la prova dei fatti, sono le azioni che parlano per noi. In questa vicenda, a parer mio, è secondaria la bontà o meno del progetto o l’utilità o meno dell’opera che intendono realizzare; né tantomeno credo sia utile la percezione che si è data dell’ostilità nei confronti degli imprenditori che hanno deciso e decidono, per fortuna, di investire nel territorio. Perché prima di tutto questo, prima del dibattito, c’è una questione di mancata trasparenza della pubblica amministrazione, che in questa vicenda è venuta fuori con tutta evidenza. Non si può dibattere serenamente quando un assessore, in un incontro pubblico, senza alcun problema, ammette che interviene direttamente, incaricando gli uffici di redigere una variante, dopo la richiesta di un privato. E ciò non solo è stato ammesso candidamente, ma è provato dalla variante stessa che rispecchia in modo imbarazzante il progetto presentato un anno prima dall’imprenditore.
Capisco che ormai la gente riesce ad assuefarsi senza grandi difficoltà praticamente a tutto. Ma a tutto c’è un limite. O l’amministrazione ha invece deciso di invertire il modus operandi, in una città dove chiunque deve scontrarsi quotidianamente con una macchina burocratica, che si mostra sempre più lenta e quasi ostile? Se da oggi in poi basterà presentare un progetto, di qualsiasi natura all’amministrazione per vedere varianti che possano autorizzare l’opera basta comunicarlo a tutti. Saranno felici i tecnici che da anni vedono progetti bloccati negli uffici, saranno felici gli imprenditori che hanno sempre lamentato la lentezza della macchina burocratica e la distanza dell’amministrazione, saranno felici i cittadini che potranno finalmente vedere una Paternò cambiata. Anche se non sempre, e la storia lo dimostra ogni giorno di più, il cambiamento è qualcosa di positivo.
Meglio che vinca il Movimento 5 stelle che Mangano
continuate a fare demagogia e campagna elettorale che state facendo di tutto per fare vincere il movimento 5 stelle