“I veri parassiti sono in Parlamento” è la scritta in uno striscione mostrato stamattina da un gruppo di una cinquantina di percettori del reddito di cittadinanza, che hanno inscenato un sit-in davanti all’Assemblea regionale siciliana, urlando “vergogna”.
I manifestanti hanno contestato l’aumento di 890 euro nelle busta paga dei deputati regionali scattato quest’anno per via dell’adeguamento Istat delle indennità, previsto da una legge regionale del 2014.
Durante la votazione della manovra finanziaria, l’Ars con voto segreto ha bocciato un emendamento che sopprimeva l’adeguamento Istat.
“I nostri rappresentanti nel Parlamento siciliano hanno persino rinunciato a dormire venerdì notte per difendere e far valere le proprie idee, per tutelare i propri elettori e assicurarsi l’aumento del loro stipendio hanno detto i manifestanti – Ci sarebbero stati altri milioni di problemi per cui avremmo voluto vedere i nostri deputati svegli fino a tarda notte: la disoccupazione, l’emigrazione forzata, il dissesto idrogeologico, l’istruzione, la sanità, l’inquinamento, l’università. A tutto questo, purtroppo, non ci hanno pensato”.
Aveva già generato polemiche l’affermazione di Gianfranco Miccichè durante il dibattito in aula: “Con l’indennità da parlamentare arrivo a fine mese e chiedo scusa a chi purtroppo non ci arriva. Ma non ho ville, non ho yacht e non rubo, si è montato un polverone su un automatismo”. Davide Grasso, presidente dell’associazione “Basta Volerlo” ribatte: “Un po’ come il reddito di cittadinanza no? Anche i percettori di reddito non hanno ville, né yacht e non arrivano alla fine del mese; strano però che nessun deputato regionale abbia perso neppure un attimo di sonno per difendere i miseri 594,77 euro che in media vengono erogati a un percettore in Sicilia. 594,77 euro che permettono a 228.162 beneficiari, di pagare la luce e il pane, non gli yacht e le ville”.