SICILIA COVID. SITUAZIONE SCUOLE CHIUSE

AGGIORNAMENTO MUSUMECI: MODIFICATO IL CALENDARIO SCOLASTICO, IN QUESTI 3 GIORNI SCUOLE CHIUSE, NO DAD 

Ho ritenuto afferma il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, di modificare il calendario scolastico 2021-2022, riducendone di tre giorni la durata originariamente prevista, pur sempre nel rispetto del numero minimo di giornate scolastiche.

Pertanto il rientro a scuola, inizialmente previsto per lunedì 10 gennaio, avverrà in Sicilia il successivo giovedì 13.

In questi 3 giorni gli studenti non praticheranno la DAD.

In ogni caso, la task-force regionale sarà riconvocata per mercoledì 12 gennaio.

Il governo regionale non riaprirà le scuole di ogni ordine e grado per tre giorni, ovvero il 13 gennaio, data entro la quale si prenderanno ulteriori e più definite decisioni.
.AGGIORNAMENTO ORE 16.20

Scuole, in Sicilia in classe giovedì. Musumeci: «Diamo tempo alle scuole e ai sindaci per organizzarsi»
Si è da poco conclusa la riunione della task-force regionale sulla ripartenza della scuola, convocata dall’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, e dal presidente della task-force, Adelfio Elio Cardinale.

Al termine di un lungo confronto con tutte le rappresentanze del mondo della scuola, dell’università e della formazione, che ha visto anche l’intervento dell’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, e del sindaco Leoluca Orlando, nel ruolo di Presidente Anci, il governo regionale, alla luce dell’aggravamento della situazione epidemiologica e per effetto delle oggettive complessità applicative delle disposizioni nazionali per la riapertura delle scuole, già rappresentate ieri a Roma dal presidente Musumeci, ha ritenuto di modificare il calendario scolastico 2021-2022, riducendone di tre giorni la durata originariamente prevista, pur sempre nel rispetto del numero minimo di giornate scolastiche. Pertanto il rientro a scuola, inizialmente previsto per lunedì 10 gennaio, avverrà in Sicilia il successivo giovedì 13. In ogni caso, la task-force regionale sarà riconvocata per mercoledì 12 gennaio.

«Al termine della riunione della task-force per la scuola, registro la unanime posizione di rettori, dirigenti scolastici, rappresentanti sindacali e delle associazioni familiari, che ci chiedono di farci interpreti presso il governo nazionale della necessità di rivedere la attuale posizione sulla possibile scelta della didattica a distanza come strumento di accompagnamento temporaneo verso la piena didattica in presenza – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci –

Lo abbiamo già fatto nei giorni scorsi e fino a ieri sera. Frattanto, la sensibilità che è stata evidenziata anche dai sindaci della Sicilia, non può lasciarci immobili, ma non possiamo neppure alimentare un inutile conflitto con il governo centrale che ha già annunciato di volere impugnare decisioni in contrasto con la legislazione vigente.

Abbiamo adottato la soluzione più ragionevole, giuridicamente compatibile, che tiene conto della decisione di tutti: quella di utilizzare i nostri poteri di autonomia primaria sul calendario scolastico consentendo uno slittamento dell’apertura delle scuole di alcuni giorni, fino ad un massimo di cinque. Questo lasso di tempo ci permette di cogliere lo stato di andamento della pandemia e consente alle scuole e al sistema sanitario di prepararsi a realizzare gli obiettivi condivisibili posti dal governo centrale. Ringrazio gli assessori Lagalla e Razza per l’impegnativo e per il non facile lavoro delle ultime ventiquattr’ore».

«Ritengo che la decisione assunta oggi potrà rassicurare i sindaci e le comunità locali – spiega l’assessore Lagalla – nonché dare modo ai dirigenti scolastici di operare per favorire la ripresa delle attività didattiche in presenza, se la situazione epidemiologica lo consentirà».Come assicurato dall’assessore Razza, il tempo disponibile potrà essere utilizzato per potenziare le attività di monitoraggio sanitario e di vaccinazione della popolazione scolastica.

AGGIORNAMENTO -IN SICILIA LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE SLITTA AL 13 GENNAIO 2022

Covid: rinviata di tre giorni riapertura scuole in Sicilia.

La riapertura delle scuole slitta a giovedi 13 gennaio. Lo dispone la Regione Sicilia

Il governo regionale rinvierà la riapertura delle scuole di tre giorni in Sicilia per consentire di verificare tutti gli aspetti organizzativi a causa dell’aumento dei contagi da Covid.
E’ quanto emerge dalla task force regionale riunitasi, alla presenza degli assessori regionali alla salute Ruggero Razza e all’istruzione Roberto Lagalla, che si è conclusa da poco.
Mercoledì prossimo è prevista un’altra riunione della task force.

Lo rende noto il Comune di Palermo.


AGGIORNAMENTO ORE 20 – MUSUMECI SCRIVE A DRAGHI: “CON LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE RISCHIO CAOS”

“Quello che temevamo si sta puntualmente verificando.

Ricevo da centinaia di sindaci e da moltissimi presidi sollecitazioni per rinviare la ripresa delle attività scolastiche prevista dal governo centrale per lunedì 10 gennaio”.

Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
“Avevamo anticipato al ministro che con queste norme nazionali sulla riapertura delle scuole sarebbe stato il caos, va ricordato infatti che in zona gialla le Regioni non hanno autonomia nel determinare sospensione delle attività scolastiche. Ho appena scritto al presidente Draghi rappresentando la gravità dellasituazione delle ultime ore. “Ho ribadito le stesse perplessità da noi espresse nel confronto Stato-Regioni dei giorni scorsi – afferma Musumeci – Valuteremo attentamente nelle prossime ore l’evolversi del contagio per valutare eventuali ulteriori provvedimenti” (

AGGIORNMENTO ORE 19

Dalla riunione dei sindaci siciliani è emerso l’unanime giudizio di impossibilità di riaprire in presenza le scuole.

Rispetto a quanto stabilito nel decreto ministeriale non sono state effettuate le attività di screening preventive, la diffusione ha livelli altissimi e il tracciamento stenta a misurare in pieno il fenomeno. ANCI per conto dei sindaci chiederà alla regione di procedere con un provvedimento che porti al rinvio dell’apertura delle scuole in presenza per tutta la Sicilia, essendo la diffusione estesa a tutti i territori. In assenza di questo intervento i sindaci procederanno autonomamente per rinviare l’apertura in presenza per non mettere a repentaglio la salute dei cittadini.

AGGIORNAMENTO – I sindaci del territorio di Caltagirone  chiuderanno le scuole se la Regione Sciliana non ne rinvierà l’apertura o se non sarà realizzato entro domenica prossima uno screening di tutta la popolazione scolastica

I sindaci del territorio di Caltagirone, nel Catanese, chiuderanno le scuole se la Regione Sciliana non ne rinvierà l’apertura o se non sarà realizzato entro domenica prossima uno screening di tutta la popolazione scolastica. A firmare un appello alla Regione sono stati i primi cittadini di Caltagirone, Castel di Iudica, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone, Militello, Mineo, Mirabella Imbaccari. Palagonia, Raddusa, Ramacca, San Michele di Ganzaria, San Cono, Scordia e Vizzini, a conclusione di una riunione svoltasi stamani al municipio di Militello.

“Vista la terribile esplosione pandemica – sottolineano in una nota inviata al presidente Nello Musumeci, all’assessore della Salute Ruggero Razza, all’assessore dell’Istruzione Roberto Lagalla e ai vertici provinciali dell’Asp –, al fine di tutelare la salute delle nostre comunità, chiediamo all’Asp e alle istituzioni tutte l’attivazione dello screening della popolazione scolastica da effettuarsi entro domenica 9 gennaio, per poter far ripartire le attività didattiche, almeno in parziale sicurezza o, in ogni caso, se necessario, il rinvio dell’apertura delle scuole. Altissima la tensione e la preoccupazione per la fine delle vacanze natalizie e il ritorno tra i banchi di migliaia di ragazzi in un momento dove i contagi crescono in modo vertiginoso, peraltro in presenza di un disallineamento dei dati per la difficoltà di confermare ufficialmente molti positivi. La variante Omicron ha una contagiosità molto alta e, pertanto, c’è il serio rischio che, con il ritorno a scuola, i contagi possono moltiplicarsi ulteriormente”.

I sindaci si dicono pronti ad andare oltre: “In assenza dell’effettuazione dello screening – sostengono – o se sarà necessario, del differimento dell’apertura delle scuole, emetteremo ordinanze per la chiusura, almeno sino al 15 gennaio, dei plessi di tutte le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche o private. Abbiamo il dovere di tutelare la salute delle nostre comunità. Tra l’altro moltissimi dirigenti scolastici, attualmente più di 600 in Italia, tra cui diversi siciliani, hanno scritto al Governo nazionale chiedendo di optare per la Dad, addirittura fino al 31 gennaio prossimo, in quanto ritengono anch’essi che sia davvero difficile, in questa fase, garantire la massima sicurezza”. “In questa difficile situazione – dichiara il sindaco di Caltagirone Fabio Roccuzzo – siamo chiamati ad assumere ogni iniziativa possa rivelarsi utile per frenare la diffusione del contagio e tutelare, così, la salute dei nostri concittadini. Auspichiamo un intervento rapido ed efficace da parte del Governo regionale e delle autorità sanitarie, altrimenti saremo costretti ad assumere determinazioni ancora più forti per la salvaguardia delle nostre comunità”.

AGGIORNAMENTO ORE 15.40

SCUOLE CHIUSE FINO AL 15 AD ADRANO E BIANCAVILLA: ALLA REGIONE CHIESTA ZONA ARANCIONE

Con una ordinanza da predisporre per ciascun Comune, i due sindaci di Adrano e Biancavilla – Fabio Mancuso e Antonio Bonanno – hanno deciso di prolungare la chiusura delle scuole del territorio almeno fino al prossimo 15 gennaio.

Il provvedimento è legato all’alto numero di contagiati nei due comuni e alla impossibilità, visto l’aumento esponenziale del virus, di attivare massicci controlli preventivi sul piano sanitario. Il personale sanitario che opera nei comuni del distretto sanitario è a ranghi ridotti a causa della positività riscontrata in circa metà del personale Usca in servizio.

I due sindaci, inoltre, chiederanno al Presidente della Regione Siciliana l’istituzione della ‘zona arancione’.

“Per le scuole dei nostri comuni – scrivono in una nota congiunta Mancuso e Bonanno – è difficile, se non impossibile, pianificare uno screening preventivo di ogni alunno prima del suo ingresso a scuola previsto per lunedì 10, per mancanza di tamponi dell’Asp di competenza. Nel nostro distretto sanitario va a rilento la campagna sui tamponi. In ciascun comune, stando alle segnalazioni fatte dai medici di medicina generale, sono centinaia e centinaia i casi di cittadini che aspettano una conferma da un test molecolare dopo essere risultati positivi al tampone rapido. L’altissimo numero di positivi, inoltre, ha fatto saltare la tracciabilità. Queste criticità offrono un quadro non preciso, numericamente al ribasso, della situazione dei contagiati. A risentirne è anche la classificazione territoriale basata sulla colorazione giallo-arancione-rosso. Di qui la decisione di chiedere la ‘zona arancione’ alla Regione.

In presenza di una situazione di rischio sanitario per centinaia di giovani studenti e per le famiglie a loro collegate, abbiamo deciso di chiudere le scuole fino al 15 gennaio. Per garantire il diritto allo studio si farà ricorso alla didattica a distanza.

Valuteremo, sulla base dei dati, se sarà eventualmente necessario prorogare di un’altra settimana la chiusura”.

AGGIORNAMENTO ORE 15.30

Rientro a scuola, in Campania De Luca annuncia che elementari e medie rimarranno chiuse fino a fine mese.

“E’ irresponsabile aprile le scuole il 10 gennaio, per quello che ci riguarda non apriremo le medie e le elementari.

Non ci sono le condizioni minime di sicurezza”.

AGGIORNAMENTO ORE 15

Slitterà al 24 Gennaio il rientro in presenza a scuola a Messina. Non si tornerà il prossimo 10 gennaio. Lo ha deciso il sindaco Cateno De Luca di concerto con l’Asp dopo il tavolo tecnico in prefettura.

Ad Adrano, Biancavilla e Santa Maria di Licodia, lunedì 10 Gennaio 2022 le scuole non riapriranno di ogni ordine e grado.

La comunicazione arriva dal primo cittadino di Adrano, Fabio Mancuso che attraverso la sua pagina Facebook annuncia la decisione, comunicando che a breve sarò rilasciato un comunicato stampa unitario dei sindaci.

Le scuole si organizzeranno con Didattica a Distanza.

Si attende la decisione dei vari sindaci.

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