Nei giorni scorsi ad Adrano troupe delle “LE IENE” il motivo:
Qualche giorno fa Giulio Golia, dopo essersi occupato del sospetto di rifiuti tossici e radioattivi sotterrati in Calabria e di Africo, un comune nella provincia di Reggio Calabria in cui sembrerebbe esserci un’alta incidenza di tumori, si era concentrato sul mistero della nave Rigel. Questa sera andrà in onda una nuova inchiesta con documenti e interviste inedite che proveranno a far luce sulla vicenda.
L’imbarcazione in questione sarebbe scomparsa il 21 settembre 1987 a largo di Capo Spartivento, a circa 20 km da Africo, e l’ipotesi investigativa è che sarebbe stata affondata dolosamente per nascondere rifiuti radioattivi.
Su questa nave, che non è mai stata trovata, e sul possibile traffico di rifiuti tossici e radioattivi, stava indagando un pool, di cui faceva parte il capitano Natale De Grazia.
La notte del 12 dicembre del 1995 De Grazia è partito da Reggio Calabria verso La Spezia, dove doveva acquisire importanti documenti sulla Rigel e incontrare una fonte. Ma il suo viaggio si è interrotto sulla Salerno – Reggio Calabria e De Grazia è morto a soli 39 anni. Secondo il referto medico si trattò di un arresto cardiocircolatorio, ma il pool non ha mai creduto a questa versione e ha sempre pensato che fosse stato ucciso per bloccare in qualche modo le indagini. In effetti, dopo la morte di De Grazia, il pool si è sfaldato e l’indagine è passata nelle mani di un altro procuratore, Alberto Cisterna, che nel 1997 è riuscito ad ottenere i fondi per cercare il relitto della Rigel. Ma le coordinate di partenza sarebbero state sbagliate e le ricerche non hanno portato a niente. Perciò, nel 2000, l’inchiesta è stata definitivamente archiviata.
Dopo quasi 20 anni, nel 2013, la commissione ecomafie ha poi dichiarato: “Il capitano De Grazia non è morto di morte improvvisa. Si può riconoscere solo la causa tossica.”
Ma cosa è successo quella notte?
Per provare a capirlo la Iena si reca ad Adrano, un paesino in provincia di Catania, dove incontra il Maresciallo Moschitta, uno degli uomini del pool che indagava sulla Rigel, ma soprattutto l’ultima persona ad aver visto vivo il capitano De Grazia e che si trovava con lui quella notte sulla Salerno Reggio Calabria.
L’inviato intervista, inoltre, altri personaggi chiave della vicenda.
Perché non parlano dell’ospedale di Biancavilla costruito sull’amianto?E dei casi di mesintelioma che ogni anno produce dei morti a Biancavilla