95047.it I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno scoperto un’azienda agricola “fantasma” che ha fittiziamente attestato l’assunzione di oltre 400 braccianti arrecando un danno nei confronti dell’INPS di circa 1.300.000 euro per l’indebita erogazione di indennità di disoccupazione agricola.
In particolare, a seguito di un’ispezione dell’Area di Vigilanza Regionale dell’Inps di Palermo, che aveva segnalato un sospetto caso di frode posto in essere da un’impresa agricola di Adrano, gli investigatori del Gruppo di Catania hanno avviato mirati accertamenti finalizzati a verificare la regolarità delle posizioni previdenziali dei dipendenti addetti alla raccolta delle arance.
Sono stati così sviluppati i necessari riscontri allo scopo di verificare se la manodopera in questione fosse stata realmente assunta e avesse prestato effettivamente la propria opera, ovvero se si trattasse di assunzioni fittizie, effettuate al solo scopo di far percepire le indennità previdenziali e assistenziali erogate dell’INPS.
Le ricostruzioni delle singole posizioni lavorative, effettuate attraverso audizioni dei braccianti, controlli incrociati presso altre ditte e riscontri presso gli Enti pubblici, hanno ben presto fatto emergere la reale situazione. Infatti, è stata appurata l’esistenza di un sistema ben collaudato di false assunzioni che ha riguardato mediamente 200 braccianti per stagione che, pur figurando tra i dipendenti dell’impresa, non hanno mai lavorato neppure per un giorno. Al contrario, sono state documentate, in un solo anno, all’Ente di Previdenza circa 16.500 giornate di lavoro in favore dei dipendenti fantasma, per un totale di circa € 630.000 di indennità ottenute in frode.
L’attività ispettiva condotta dalle Fiamme Gialle ha permesso altresì di interrompere l’erogazione in corso di ulteriori € 700.000 nei confronti di altri 219 lavoratori, per un totale di 17.395 giornate lavorative.
Il meccanismo, già rilevato in altre indagini della Guardia di Finanza catanese, era quello di far apparire agli occhi dell’INPS e del Fisco un’azienda molto più grande della realtà, con la falsa indicazione di ettari di terreno da coltivare e di dipendenti assunti di gran lunga superiore all’effettiva situazione.
Il titolare dell’azienda è stato così denunciato alla A.G. etnea per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, mentre l’INPS ha avviato le procedure di recupero delle somme già erogate nei confronti dei falsi braccianti mentre ha provveduto al blocco immediato delle provvidenze non ancora corrisposte.