95047.it Di lui non si sa più nulla dal pomeriggio del 6 gennaio scorso. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sul medico catanese che risulta irreperibile in Libia. Si tratta del settantenne Ignazio Scaravilli. Scaravilli, specialista ortopedico, si era recato in Libia per dare il proprio contributo all’ospedale di Dar Al Wafa, nella zona di Suq Talat. Lui, ha tuttora uno studio in viale dei Platani a Paternò: città dove ha operato in passato.
LA STORIA. “Fare movimento, movimento e ancora movimento!!!”. E’ il motto di Ignazio Scaravilli irreperibile – come detto – in Libia dal 6 gennaio scorso e sulla cui scomparsa la Procura della Capitale ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona. Nel suo sito si definisce “specialista in chirurgia della mano e del piede” e ha lavorato per 35 anni in ospedale come aiuto e primario del pronto soccorso. Parallelamente ha svolto attività privata in studio e alla clinica Morgagni di Padova, come direttore del reparto di fisioterapia e riabilitazione. Dal 1983 ha anche lavorato in un poliambulatorio da lui creato in Sicilia – prima a Paternò, poi a Catania – dove hanno operato alcuni tra i migliori medici d’Italia (tra gli altri i professori De Bastiani, Babbighian, Dagnini; i dottori Amadori e Catania). Adesso, rivela, collabora con le cliniche Di Stefano Velona di Catania e la Diaz di Padova. “L’interesse per il lavoro e la curiosità – scrive online – mi hanno spinto a collaborare con colleghi di Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Malta e Libia dove tutt’ora sono consulente di due cliniche mediche. Ho operato mediamente 200 pazienti l’anno di varie patologie al piede e alla mano. Svolgo la mia attività per passione e testarda voglia di aiutare il paziente a superare le proprie sofferenze e a recuperare il più possibile la propria libertà di movimento”.