
Ieri sera, la Chiesa di Santa Barbara a Paternò ha ospitato una toccante liturgia penitenziale, in risposta all’atto sacrilego compiuto mercoledì scorso, quando due croci situate sulla storica collina della città sono state distrutte da ignoti. Un gesto che ha scosso profondamente la comunità e che ha suscitato una ferma condanna da parte dell’Arcivescovo di Catania, Monsignor Luigi Renna, che ha espresso pubblicamente preoccupazione e dolore per l’accaduto.
Durante la celebrazione, Mons. Renna ha sottolineato l’importanza simbolica delle croci, non solo come segni di devozione, ma come il cuore stesso della fede cristiana. “Le croci non sono solo simboli, sono le nostre croci. Un attacco alla Croce di Cristo è un gesto sacrilego che ci ricorda quanto forse abbiamo perso di vista il vero significato della croce per noi: il segno della nostra salvezza”, ha affermato l’Arcivescovo. “La Croce di Cristo è l’unica speranza per la nostra salvezza, come ci ricorda la tradizione cristiana, dalla quale tutti noi siamo chiamati a trarre vita e redenzione.”
Un momento particolarmente significativo della celebrazione è stato quando Mons. Renna ha ringraziato il sindaco di Paternò e l’amministrazione comunale per la tempestiva azione intrapresa, che ha portato alla ricollocazione delle due croci sulla collina, grazie all’intervento dei servizi comunali. Non sono mancati però i moniti dell’Arcivescovo, che ha espresso preoccupazione per la sicurezza del luogo, ricordando come la collina con le croci sia un simbolo molto caro alla comunità paternesi. “Continueremo a vigilare per tutelare questo luogo sacro”, ha affermato, confermando l’impegno delle autorità nel preservarlo.
Nel suo intervento, Mons. Renna ha anche riflettuto sulla sacralità della croce, sottolineando che essa è anche un simbolo di speranza e redenzione, non solo durante la vita, ma anche nel momento della morte, quando la croce rappresenta la via verso la vita eterna. “Tutto ciò che abbiamo lo dobbiamo alla Croce di Cristo. Non dimentichiamo che attraverso la croce riceviamo il battesimo, otteniamo il perdono, celebriamo l’Eucaristia, e ci configuriamo nella croce quando ci sposiamo o diventiamo sacerdoti”, ha ricordato Mons. Renna, esortando la comunità a riflettere sul significato profondo della croce.
Il gesto sacrilego ha alimentato anche speculazioni su chi fosse il responsabile, con alcune voci che hanno erroneamente attribuito la colpa alla comunità musulmana locale, in seguito a un altro episodio di intolleranza verificatosi qualche mese fa. Mons. Renna ha fermamente respinto queste accuse, ribadendo l’importanza di non strumentalizzare questi episodi. “La diocesi di Catania ha sempre mantenuto un ottimo rapporto con la comunità musulmana, e l’Imam Keita Aleafit, così come l’Imam di Paternò, hanno sempre dimostrato rispetto”, ha sottolineato. “Non permettiamo che la violenza venga alimentata da chi vuole creare divisione.”
Nel suo appello alla comunità, Mons. Renna ha invitato anche a riflettere su altre problematiche sociali, facendo un duro richiamo al rispetto dei diritti dei lavoratori, in particolare dei migranti impiegati nei campi. “Fratelli, potrebbe trattarsi di persone che si drogano o che bevono alcool. Eppure, forse qualcuno di voi deve confessare che non paga giusto salario ai suoi operai”, ha ammonito. “Non dare un giusto salario all’operaio è uno dei peccati che grida vendetta al cospetto di Dio. Facciamoci un esame di coscienza.”
L’Arcivescovo ha concluso il suo intervento con un appello alla civiltà e alla giustizia, ricordando che Paternò è una grande città non solo per le sue tradizioni, ma anche per la fede e la cultura che ogni giorno la rendono una comunità viva e attiva. Ha richiamato la responsabilità di chi sfrutta i lavoratori, esortando tutti a fare un serio esame di coscienza e a non sfruttare la Chiesa per scopi che non le appartengono.
La Croce di Cristo è stata riposizionata sulla Collina Storica, dopo essere stata benedetta da S.E. Mons. Luigi Renna, Arcivescovo di Catania.
La liturgia penitenziale di ieri è stata un momento di riflessione e di rinnovamento spirituale per la città di Paternò, che è chiamata a essere testimone di speranza, giustizia e carità. La comunità ha risposto con un impegno rinnovato verso la costruzione di una società più giusta e rispettosa, radicata nella fede e nei valori cristiani.