Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 5 dicembre 2017, è operativo il decreto 9 novembre, n.174 contenente il regolamento attuativo del nuovo programma di agevolazioni, “Resto al Sud”, dedicato ai giovani under 36 residenti nelle regioni del Mezzogiorno.
Il documento contiene le modalità di attuazione dell’incentivo con l’indicazione dei requisiti soggettivi e dei settori nei quali è possibile avviare nuove attività imprenditoriali.
Le condizioni di accesso alle agevolazioni sono però già contenute nel regolamento, e Invitalia, che gestisce lo strumento, ha anticipato la data di apertura dello sportello: il 15 gennaio 2018.
Chi può ottenere i finanziamenti
Innanzitutto, occorre delineare la platea dei destinatari di Resto al Sud. Si tratta di giovani:
- di età compresa tra i 18 e i 35 anni,
- che siano residenti nelle regioni ammesse al momento della presentazione della domanda o che vi trasferiscano la residenza entro sessanta giorni (120 giorni se residenti all’estero) dalla comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria,
che non risultino già titolari di attività di impresa in esercizio oppure beneficiari, nell’ultimo triennio, di ulteriori incentivi nazionali a favore dell’autoimprenditorialità.
La presentazione delle domande è aperta sia ai soggetti già costituiti in forma di impresa individuale o di società (incluse le società cooperative) al momento della presentazione della domanda che alle persone fisiche che si costituiscano, entro 60 giorni, o entro 120 giorni in caso di residenza all’estero, dalla data di comunicazione dell’ammissione a finanziamento.
I beneficiari non devono essere titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto e devono mantenere la residenza nelle Regioni del Mezzogiorno per tutta la durata del finanziamento. La stessa condizione di applica alle PMI, che devono mantenere, per tutta la durata del finanziamento, la sede legale e operativa nelle Regioni ammesse.
Nel caso delle società cooperative, laddove siano presenti anche soci che non abbiano i requisiti anagrafici richiesti dal regolamento, comunque in misura non superiore ad un terzo, questi non possono accedere alle agevolazioni.
In cosa consistono le agevolazioni
La misura Resto al Sud prevede infatti che i finanziamenti siano concessi fino ad un massimo di 50mila euro in caso di singolo beneficiario o di 50mila euro per ciascun socio nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria. L’ammontare massimo complessivo è fissato a 200mila euro.
Attraverso una combinazione di diverse forme di sostegno, la misura copre fino al 100% delle spese per l’avvio della nuova attività imprenditoriale, che può riguardare la produzione di beni nei settori dell’artigianato e dell’industria o la fornitura di servizi, mentre sono escluse le attività libero professionali e del commercio, ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa.
Nello specifico, il 35% della spesa viene coperta tramite un contributo a fondo perduto erogato dal soggetto gestore Invitalia. Il restante 65%, invece, viene coperto da un finanziamento bancario a condizioni agevolate.
Gli interessi, infatti, vengono abbattuti tramite un contributo in conto interessi erogato sempre da Invitalia, mentre l’intervento del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI permette di coprire fino all’80% del finanziamento bancario.
Come presentare domanda
Nei prossimi giorni un nuovo provvedimento definirà il termine di apertura per la presentazione delle domande di agevolazione, che secondo le anticipazioni di Invitalia dovrebbe coincidere con il 15 gennaio 2018.
Le domande dovranno essere presentate al soggetto gestore Invitalia attraverso una piattaforma dedicata, insieme ai progetti imprenditoriali.
Le agevolazioni saranno concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello, quindi saranno istruite rispettando l’ordine cronologico di presentazione.
Oltre a verificare la presenza dei requisiti richiesti dal regolamento, Invitalia valuterà le proposte sulla base di una serie di criteri, quali:
- adeguatezza e coerenza delle competenze possedute dai soci rispetto all’attività prevista;
- capacità dell’iniziativa di presidiare gli aspetti del processo tecnico-produttivo e organizzativo;
- potenzialità del mercato di riferimento, vantaggio competitivo dell’iniziativa e relative strategie di marketing;
- sostenibilità tecnico-economica dell’iniziativa;
verifica della sussistenza dei requisiti per la concedibilità della garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI.
Leggi il Regolamento attuativo – Decreto 9 novembre 2017, n.174