L’undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) dell’Istat, pubblicato di recente, offre uno sguardo approfondito sulla situazione socio-economica della Sicilia per l’anno 2023, mostrando interessanti progressi in alcuni ambiti, ma anche situazioni più complesse che richiedono l’attenzione di istituzioni e privati. Se da un lato si osserva, infatti, un significativo miglioramento nell’accesso a Internet ad alta velocità, dall’altro lato numerosi indicatori rivelano criticità persistenti, soprattutto nel campo dell’occupazione e della formazione professionale. Ma vediamo meglio cosa emerge dal report.
Internet: un notevole balzo in avanti per l’isola
Il miglioramento più evidente per la Sicilia riguarda proprio l’accesso a Internet. Nel 2023, infatti, il 45,4% delle famiglie siciliane disponeva di una connessione ad alta velocità, per un incremento dell’8,1% rispetto al 2022. Il valore resta al di sotto della media nazionale, che si attesta al 59,6%, ma rappresenta il balzo in avanti più significativo tra tutte le regioni italiane, a dimostrazione di un lavoro attento e di ingenti investimenti sulla banda larga che hanno permesso all’isola di recuperare terreno rispetto al resto del Paese.
I progressi fatti in termini infrastrutturali segnano un passaggio decisivo per l’intera popolazione siciliana, che può contare sempre più sulla possibilità di accedere alla rete internet veloce per usufruire dei tanti servizi oggi disponibili online. Questa opportunità, infatti, permette non solo alle imprese di essere più competitive e presenti sul mercato globale, ma anche agli stessi utenti di poter disporre di soluzioni avanzate da utilizzare nella quotidianità, che si tratti di comunicazioni interpersonali, lavoro o dell’accesso a piattaforme di intrattenimento e gioco, come quelle messe a punto dagli ormai famosi casino digitali, che permettono di cimentarsi con passatempi avanzati come le slot con modalità megaways o di sedersi al tavolo verde con gli altri appassionati.
Disoccupazione giovanile e NEET
I miglioramenti fatti per ciò che riguarda l’accesso a internet lasciano purtroppo il passo a molte altre criticità, che andrebbero affrontate prontamente per non alimentare il gap tra l’isola e le altre regioni più avanzate. Il quadro negativo investe, per esempio, l’istruzione, riflettendosi anche nei tassi di abbandono scolastico e di inattività giovanile. In Sicilia, in particolare, il 18,6% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha già lasciato il sistema educativo – una delle percentuali più alte d’Italia – e oltre il 20% dei giovani under 29 rientra nella categoria dei NEET (Neither in Employment nor in Education and Training, ossia coloro che non studiano e non lavorano), una cifra che supera di gran lunga la media nazionale del 16,1%.
Il problema investe, a catena, anche il mondo lavorativo. La scarsa formazione professionale e i bassi livelli di istruzione hanno infatti un impatto diretto sul mercato del lavoro, evidenziato da dati tutt’altro che rosei: solo il 54,9% delle persone tra i 25 e i 64 anni in Sicilia possiede infatti almeno una qualifica o un diploma secondario superiore, rispetto al 65,5% della media nazionale, per un divario formativo che si traduce in minori opportunità lavorative e una difficoltà crescente nel colmare le esigenze del mercato del lavoro moderno.
L’uso limitato della mobilità pubblica
Concentrandosi anche sul tema della sostenibilità, il rapporto si sofferma inoltre su altri interessanti aspetti, tra i quali spicca l’utilizzo dei sistemi di mobilità pubblica. Un’altra nota dolente per l’isola a tre punte, che sembra essere rimasta molto indietro da questo punto di vista rispetto ad altre zone del Paese. Si pensi, per esempio, che solo il 7,2% della popolazione utilizza regolarmente i mezzi pubblici, un dato ben al di sotto della media nazionale del 12,9%.
Il dato è indicativi dei tanti problemi infrastrutturali che caratterizzano il territorio e di una conseguente insoddisfazione generale per i servizi offerti, elementi che spingono, per forza di cose, la maggior parte delle persone a preferire il trasporto privato, con tutto ciò che questo comporta a livello ambientale e non solo.
Il rapporto dell’Istat dipinge insomma un quadro complesso e variegato della regione Sicilia, che nonostante alcuni importanti segnali di progresso in alcune aree, deve ancora affrontare sfide complesse in molti settori chiave. L’incremento nell’accesso a Internet è senza dubbio un passo nella giusta direzione, ma per realizzare un vero sviluppo sostenibile ed equo, sono necessari molti altri interventi strutturali mirati soprattutto nei settori dell’istruzione, della formazione professionale e dell’ambiente. Solo attraverso un impegno concertato e strategico sarà possibile invertire la rotta e garantire un futuro migliore per tutti i cittadini.