95047.it “I ragazzi devono sapere che conoscere le leggi fondamentali che reggono il cosmo vuol dire capire che non siamo figli del caos”. Il fisico Antonino Zichichi da Trapani, classe 1929, lucidissimo come uno studente al primo anno di College, fa tappa a Paternò. Merito del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” che lo ha invitato nuovamente nell’ambito di un seminario dal titolo “Le frontiere della fisica viste dai raggi cosmici”. Ma, è chiaro, alla fine non si è parlato solo di questo. “Ci sono centinaia di libri scritti in cui, chi li scrive, non sa di cosa parla. Perché se fossimo figli del caos non potrebbe esistere la scienza. Ho in programma un libro in cui scrivo che, se fossimo figli del caos, la probabilità di esistere sarebbe dieci alla meno cinquantaquattro: nel senso, che ci vorrebbero migliaia di universi per farne uno simile al nostro. La logica del Creato è fonte di bellezza. Ma ho scritto anche un altro libro per coloro che credono negli oroscopi e nei segni zodiacali: ebbene, i segni zodiacali non esistono; le costellazioni non esistono e sono pure illusioni ottiche sulle quali i nostri antenati di dieci mila anni fa si erano illusi”.
E, poi, argomento sempre attuale, c’è quella richiesta che si perde nella notte dei tempi da parte della Scienza di dimostrare l’esistenza di Dio. Ancora Zichichi: “La differenza tra credenti e non credenti è molto importante. Per noi credenti è fuori discussione che né la scienza, né la matematica potranno mai scoprire l’esistenza di Dio. Perché? Perché se la scienza scoprisse l’esistenza di Dio, cosa sarebbe Dio? Sarebbe qualcosa di scientifico e basta. Se la matematica dimostrasse il Teorema che dimostra l’esistenza di Dio, cosa sarebbe Dio? Pura matematica. Ma Dio è tutto. Ecco il motivo per cui né la scienza, né la matematica riusciranno mai a scoprire Dio”.
Discorso diverso, invece, per l’ateismo: “Per l’ateismo non è così. Perché l’ateismo vuol dire negazione del trascendente: se non esiste il trascendete la nostra potenza intellettuale si esaurisce in due cose presenti nell’immanente. La matematica dovrebbe scoprire la negazione di Dio, la scienza dovrebbe scoprire, invece, un effetto che nega Dio. Questo non è mai avvenuto perchè nessuna scoperta scientifica o matematica può essere usata per dire “Dio non esiste”. Conclusione: “Che cosa è l’ateismo?” L’ateismo non è un atto di ragione: bensì un atto di fede nel nulla. Il credente crede in Dio, l’ateo crede nel nulla”.
Il professor Zichichi comincia la sua conferenza: l’aula magna è stracolma di studenti appassionati e coinvolti. Ed anche questo non può essere certamente frutto del caos. Decisamente no. Tutt’altro.
Ma la matematica e la fisica non debbono dimostrare l esistenza di dio che é un fatto di fede……..
La domanda semmai è un’altra: come si fa a scoprire qualcosa che non “esiste” (il Dio inteso dagli esseri umani)? In base a quali elementi il prof. Zichichi afferma che «Dio è tutto»? Se è trascendente, non è possibile per definizione conoscere la Sua realtà.
Dal vocabolario Treccani: «In filosofia (in contrapp. a immanente), detto di termine che specifica il carattere di ciò che è al di là di un limite, soprattutto al di là delle facoltà conoscitive dell’uomo, o di una realtà data e definita».
Caro prof Zichichi, mi permetto di affermare il contrario: l’ateo crede nella ragione, il credente ha fede nel “nulla”.