95047.it Di passaggio dal Corso Italia, si scruta benissimo. Una palafitta di cartone: una catapecchia improvvisata dove vivono un paio di extracomunitari. Non è mica un mistero. E’ così da tempo: da qualche mese. Non è un bel vedere e non è solo una questione di decoro. I commercianti e i residenti che vivono in coincidenza lungo quel tratto di strada all’altezza della rotatoria che porta (più avanti) verso Viale del Platani si lamentano per via di una situazione ormai al limite del sostenibile. Mentre chi si trova a passare da lì assiste a scene che di decoro hanno ben poco. Che ci sarà mai da scandalizzarsi? Potrebbe esplodere legittimamente qualcuno. In fondo, i senzatetto – i clochard come fa figo definirli per qualcuno – esistono e vi sono dappertutto. Ed in fondo, il punto sarebbe proprio questo. Visto che dalle nostre parti è difficile assistere a scende del genere, ci domandiamo se non sarebbe il caso di intervenire. Di fare qualcosa.
Dietro ognuna di queste vite ci sono storie personali e vicende anche drammatiche delle quali è quasi impossibile farsi carico. Eppure, non si può ignorare il bisogno di chi vive in quella zona di porre fine ad uno spaccato che crea imbarazzo e difficoltà. Voltarsi dall’altra parte è certamente un delitto, una mancanza di sensibilità. Così come non intervenire e lasciare tutto così com’è: anche perchè, dalle parti di Corso Italia una situazione del genere è tutt’altro che normale. Tutt’altro che comprensibile.
E va beh caro Carmelo71, l’importante é che quello intelligente é Lei, d’accordo? Inoltre con la sua stratosferica “intelligenza” ci spieghi cortesemente cosa intende per “società Civile dignitosa e rispettosa dei diritti inalienabili di ogni uomo.”, sono parole Sue eh?
Il sottoscritto che ha la scatola cranica vuota, pensa che una società é civile quando vengono applicate e rispettate determinate regole e leggi, tra cui quelle relative al pubblico decoro, alla decenza, e che tra i diritti inalienabili ci sia quello a vivere sicuri in casa propria. In effetti, a me che ho la scatola cranica vuota, sfugge una cosa, ovvero mi chiedo quanto é civile una società che genera queste disumane situazioni di disagio socio-economico, di disperazione: secondo me in una società civile bisognerebbe garantire a tutti il minimo essenziale per vivere dignitosamente. Ma siccome sono senza cervello, forse ho scritto una sciocchezza.
Non so inoltre fino a che punto sia civile e rispettoso (ma soprattutto democratico) dare del testa di ca**o (perché il senso delle Sue parole é questo caro Carmelo) a chi la pensa in maniera totalmente opposta alla propria. Io personalmente quando esprimo un’opinione opposta a quella del mio interlocutore, cerco sempre di evitare attacchi personali, ma sempre di contestarlo nel merito e nel modo più educato e costruttivo possibile.
Detto questo, mi rincuora il fatto che per fortuna gli “intelligentoni” come Carmelo71 rappresentano un’esigua parte della popolazione paternese. Noi paternesi possiamo avere tutti i difetti di questo mondo, ma se c’é una cosa di cui possiamo vantarci (secondo me), é quella di essere una comunità prevalentemente conservatrice, dei propri valori e della propria identità, anche se non più come un tempo purtroppo. Non siamo certo babbei come i catanesi, mentalmente più aperti di noi, ed anche più mi****tari.
Mi associo ovviamente al commento pubblicato da Turi.
Carissimo Carmelo 71 inserisci il tuo indirizzo così li portiamo sotto casa tua e poi vediamo cosa succede. se siamo troppo chiusi di cervello illustraci,illuminaci, aiutaci a capire la giusta via.
Certamente non sono questi commenti frutto di una scatola cranica vuota a farmi perdere la speranza che mi porta a credere in una società Civile dignitosa e rispettosa dei diritti inalienabili di ogni uomo.
A me personalmente quello che appare incomprensibile é lasciare il proprio paese per stabilirsi in un altro, dove ci si ritrova ad avere le stesse se non le peggiori condizioni di vita. Cosa voglio dire, questi senzatetto sono extracomunitari, e quindi considerato che vivono in condizioni precarie, la cosa più umana da fare non è lasciarli qui e dargli il pasto gratuito ogni giorno, ma semplicemente rispedirli al loro paese d’origine.
Non hanno alcun diritto di stare qui nel nostro territorio, perché sono senza documenti, senza reddito e senza un alloggio, é ora di smetterla con questo buonismo ipocrita delle nostre istituzioni governative e di certe associazioni di volontariato, che di fatto genera queste situazioni. La gente lo deve capire, perché questi clandestini-clochard sono potenzialmente pericolosi, soprattutto per le donne, e dirlo non é certamente razzismo, ma prudenza, realismo.
Non riesco a capire: questi uomini danno scandalo perché dormono al Corso Italia, quelli che dormono alla villa comunale, dietro la scuola di via libertà, nelle campagne appena sopra il passaggio a livello non li vede nessuno?
Qualcuno mi spieghi, vorrei capire!