95047.it Altro rinvio. E con quello di ieri siamo a quattro. Quattro sedute per pronunciarsi sullo stesso ordine del giorno: la presa d’atto della Corte dei Conti. Tralasciando il fatto che il documento si scopre essere arrivato lo scorso ottobre al Comune di Paternò ed è stato presentato in consiglio solo qualche settimana fa, è incomprensibile come ieri sia stata bruciata un’altra seduta. Detta volgarmente in moneta, sono stati fatti fuori altri 1500 euro.
Quello che è accaduto ieri è stata la fotocopia di altre sedute. Un film già visto: ieri all’inizio si era in 17 consiglieri. Al momento di dare il via alle danze è caduto il numero legale. Il paradosso sta nel fatto che il consiglio dovrà, comunque ed in ogni caso, pronunciarsi sulla questione (è già accaduto che il voto la settimana scorsa sia stato di sette consiglieri a favore e sette contro). Lo spappolamento della maggioranza ha portato anche a questo: e la questione non è più politica. Ma quantomeno di etica.
E dire che la presa d’atto in questione non è mica cosa da poco. Detta in soldoni ed in estrema sintesi, la Corte dei Conti ha “intimato” il Comune a verificare quali siano le condizioni finanziarie dell’Ente verificandone le azioni intraprese per evitare un eventuale dissesto.
“Il Collego evidenzia la necessità che la situazione sia affrontata attraverso un coerente ed articolato programma di risanamento”, scrivono i magistrati contabili.
In mezzo a tutto questo, prosegue invece il gioco delle commissioni: vengono convocate anche due alla volta prima dell’avvio del consiglio comunale con una disinvoltura disarmante.
“Questo significa prendere in giro i cittadini paternesi – tuona il vice-presidente Nino Calabrò – un comportamento indecente. Come si fa ad agire in questo modo? Adesso basta non è più possibile tollerare certi comportamenti: a questo punto faremo nomi e cognomi perchè abbiamo perso la dignità di consiglieri: a dispetto di chi vuole lavorare seriamente”.
“Quanto accaduto ieri sera è sintomatico del malessere interno alla maggioranza – gli fa eco il consigliere Nino Valore -. Non sono bastate ben quattro sedute convocate in maniera urgente e straordinaria per approvare una presa d’atto della Corte dei Conti. Il sindaco non ha più una maggioranza che lo sostiene, ne prenda atto e liberi la città da questo incubo”.
Il consiglio, intanto, dovrà essere riconvocato sullo stesso argomento. Gli uffici hanno annunciato l’invio di tutto l’incartamento alla Corte dei Conti.