In principio era lo sport. Poi sono arrivati gli eSport. E tutto è cambiato. In altre parole, gran parte delle discipline agonistiche, dal calcio alla Formula 1, sono lentamente traslate al digitale: nel mondo dei videogame. Non si tratta del vecchio concetto di videogiochi anni ‘90 o 2000. L’innovazione che differenzia gli uni dagli altri sta nella competizione in tempo reale tra giocatori: gli eSport mettono a confronto i player di tutto il mondo per gareggiare a Fifa, PES e Gran Turismo, solo per citarne alcuni. Fra tutti, in realtà, spicca Fortnite: sparatutto multipiattaforma free-to-play sviluppato nel 2017 da People Can Fly, quindi nulla a che fare con le vere competizioni agonistiche su prato, terra o parquet. Eppure esistono somiglianze che accomunano entrambe le categorie.
Il pubblico che si appassiona agli sport virtuali nel mondo e in Italia aumenta giorno dopo giorno: basti pensare che secondo la ricerca realizzata da Newzoo il settore eSport è in crescita nel quinquennio 2020-25 e raggiungerà 1,38 milioni di dollari entro la fine del 2022. Un trend in continua ascesa. Non c’è da sorprendersi, dunque, se molti tifosi provino a cercare informazioni sul web per tentare una previsione anche su questo tipo di eventi sportivi. Ad esempio oggi esistono portali a tema che permettono di farlo, anche grazie a pagine dedicate che mettono a disposizione dei naviganti una lista di nuovi siti scommesse emergenti, con le varie informazioni su ognuno di essi, chiarendo anche quali siano quelli in cui poter dare il proprio pronostico non solo sugli sport reali, ma anche sulle loro trasposizioni digitali. Quindi anche in questo c’è un elemento che accomuna le discipline virtuali e fisiche.
Sul fronte somiglianze, un altro elemento che accomuna entrambe le categorie è la contemporaneità degli eventi, almeno sul lungo termine. Un esempio può chiarire le idee. Il campionato di Serie A viene giocato ogni anno anche sul versante virtuale, ad esempio su FIFA di Electronic Arts. Proprio come il vero campionato di Serie A 2021-22 anche quello eSport si dipana sullo stesso orizzonte temporale: a fine stagione si elegge il giocatore e la squadra vincente. Dopo la vittoria del Benevento nel 2020-21, la eSerie A TIM 2021-22 è stata vinta dal Torino di Obrun2002 dopo un’avvincente due giorni di gare contro il Venezia. Sul versante automobilistico anche la Formula 1 organizza i GP sugli stessi circuiti e negli stessi giorni di quelli reali.
Altri elementi che accomunano eSport e sport tradizionali riguardano letteralmente la costanza degli allenamenti quotidiani e settimanali, la preparazione atletica sul piano mentale, la capacità di gestione adeguata dello stress e, nel caso dei multiplayer per team, l’abilità di costruire un gioco di squadra competitivo e vincente. Pierluigi Parnofiello, fondatore e AD di PG eSport, afferma che per raggiungere livelli di eccellenza negli sport virtuali è fondamentale un impegno a tempo pieno al punto da assimilare l’aspetto ludico ad una vera professione. Provate a chiederlo agli specialisti tipo Tfue e Ninja.
Secondo la ricerca YouGov, presentata agli Esports Business Days organizzati da OIES alla Fiera di Rimini, i giovani preferiscono i virtuali allo sport reale. Molto probabilmente per l’egocentrismo di partecipare in prima persona alla competizione e al successo. Questo giustifica la recente ascesa di sale eSport e LAN su tutto il territorio nazionale. Un settore purtroppo scosso di recente dall’ultimissimo LANgate: la chiusura improvvisa delle sale gioco dichiarata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’accusa? Competizione sleale rispetto alle sale giochi o scommesse tradizionali. L’eSport Palace di Bergamo e il PC Teklab di Milano confermano per il momento che PC, periferiche e simulatori di guida sono fermi: e non si sa per quanto tempo ancora.