Proseguono i controlli dei Carabinieri del Comando Provinciale etneo, in città e provincia, con l’obiettivo di garantire sicurezza a tutti i cittadini.
L’altro giorno, un focus particolare è stato dedicato, dai militari della Compagnia di Randazzo, all’organizzazione di mirati e capillari controlli alla circolazione stradale mediante l’impiego di pattuglie nei pressi dei principali snodi viari, per garantire l’incolumità di tutti gli utenti della strada, automobilisti e pedoni, contrastando le condotte di guida indisciplinate e, quindi, pericolose.
In tal senso, i militari della Stazione di Piedimonte Etneo, dislocati lungo la via Notara, all’incrocio con via Noci, hanno controllato un 46 enne residente a Mascali che, a bordo della sua Fiat Panda, stava percorrendo quella via in direzione mare.
Quando i Carabinieri lo hanno fermato, hanno subito scorto due bastoni appoggiati sui sedili posteriori, quindi, oltre a chiedergli i documenti di circolazione, hanno proceduto ad una perquisizione della sua auto. Dalla parte posteriore dell’abitacolo, i militari hanno estratto un bastone in legno lungo 130 centimetri, sul quale era stata montata una punta in ferro da 10 centimetri, e un bastone da 70 centimetri con la punta, sempre di ferro, lunga ben 30 centimetri
L’uomo ha tentato di giustificarsi raccontando che quegli armesi gli servivano per andare a cercare funghi nei boschi, ma questa versione dei fatti non è servita ad evitargli una denuncia all’Autorità Giudiziaria perché la legge sul porto d’armi od oggetti atti ad offendere non considera soltanto le classiche armi da fuoco, ma anche le cosiddette armi bianche, come gli oggetti muniti di lama acuminata e, in generale, tutte le varie armi improprie.
La norma, infatti, dispone che “senza un giustificato motivo” non possono essere portati fuori dalla propria abitazione strumenti da punta o da taglio atti ad offendere, tra i quali anche mazze, tubi, catene, fionde, bulloni, sfere metalliche, nonché qualsiasi altro strumento utilizzabile contro qualcuno.