95047.it L’ipotesi più plausibile alla data di oggi, quella del 20 giugno, è che alla Dusty verrà concessa una proroga. E, del resto, non sarebbe nemmeno la prima volta che accade. A Paternò, il via libera all’Ambito di raccolta ottimale (il cosiddetto Aro, termine dai contorni anonimi ma finirà col definire le sorti del prossimo settennato in tema di raccolta rifiuti) resta in alto mare. Sulla carta, lo si sarebbe dovuto approvare ben prima della data del 30 giugno: scadenza del contratto con la Dusty, per l’appunto. Ma ad oggi si è mosso ben poco. Si è fortemente in ritardo per quello che avrebbe dovuto essere un Piano da redigere in tempo per poterlo sottoporre al consiglio comunale (per la relativa approvazione) ben prima della fine di giugno.
PERCHE’ E’ IMPORTANTE L’ARO? La redazione del Piano è stata affidata alla Esper che ben più di una bozza l’ha allestita. Manca, però, che venga dato il semaforo verde: perchè dev’essere ancora studiato ed eventualmente recepito. Va detto – e questo è un passaggio essenziale – che senza il Piano Aro non potrà essere redatto alcun Bando per l’affidamento del servizio rifiuti che l’amministrazione ha previsto per di bandire (attraverso l’Urega) per i prossimi 7 anni. Ecco, allora, che la proroga alla Dusty diventerà automatica o quasi per un periodo di almeno altri due o più probabilmente tre mesi.
Quello che resta da comprendere è anche un altro passaggio. Ovvero, quali novità sostanziali (se mai vi saranno) verranno introdotte nel Piano? Ergo: vi saranno – finalmente – possibilità di sensibilizzare una raccolta differenziata al momento al minimo storico attraverso una serie di incentivi? Le questioni legate al compostaggio ed all’effettivo servizio di raccolta subirà la drastica inversione di marcia che ci si attende?
Sette anni sono tanti. Così come la pazienza di tanti paternesi che alla “rivoluzione della differenziata” ci avevano creduto davvero.
“… Ovvero, quali novità sostanziali (se mai vi saranno) verranno introdotte nel Piano? Ergo: vi saranno – finalmente – possibilità di sensibilizzare una raccolta differenziata al momento al minimo storico attraverso una serie di incentivi? Le questioni legate al compostaggio ed all’effettivo servizio di raccolta subirà la drastica inversione di marcia che ci si attende?”
Credo che il problema non sia solo la “sensibilità” dei paternesi alla raccolta differenziata ma anche la “sensibilità” degli operatori della raccolta RSU. In pratica, visti i diversi costi del conferimento, sarebbe interessante sapere:
1) presso quali siti e società verranno conferiti e con che costi: plastica, carta, indifferenziata e organico.
2) che tipo di controllo esercita l’amministrazione comunale sulla puntuale raccolta “diffferenziata” della società preposta. Questo anche per smentire la perfida vox populi che dice che alcuni operatori della raccolta RSU NON fanno la differenziata, facendola “diventare” indifferenziata (con costi ovviamente maggiori per l’amministrazione e quindi la società).