95047.it Per il sottosegretario di fede renziana Davide Faraone, si tratta di “un’apertura a nuove energie positive”. Caspita, che linfa nuova alla politica: verrebbe da dire. Insomma, i cuffariani avrebbero davvero finito col “colonizzare” il partito, trovando le porte spalancate. Fatto sta che il caso Sicilia – legato alla sottoscrizione di tessere del Partito Democratico – è all’attenzione dei “garanti del partito”. Per il momento sono solo supposizioni tutte da dimostrare ma le impennate (fino all’80%) di tessere sottoscritte hanno lasciato il campo aperto al fatto che qualche irregolarità ci sia pure stata. Non una semplice ipotesi, dunque. E nel calderone delle città in cui la sottoscrizione delle tessere ha subìto un boom improvviso (i dati più eclatanti si sono registrati in Comuni come Bronte, Ragusa e Palma di Montichiaro) c’è – manco a dirlo – anche Paternò. Dalle nostre parti, le tessere si sono praticamente (quasi) triplicate: da 150 a 400. Ed a proposito di Paternò, in un pezzo pubblicato ieri, domenica, da Repubblica Palermo si legge: “Le nuove adesioni? Sono state fatte dai miei avversari politici”, afferma il sindaco Mauro Mangano, che di recente si è avvicinato a Luca Sammartino, campione del voto proveniente dal movimento Articolo 4”.
“Ho segnalato personalmente le richieste anomale di pacchetti: quelle richieste che ho giudicato “sospette” – spiega a 95047.it il segretario comunale, Filippo Sambataro -. Tutto segnalato agli organi provinciali e regionali. A Paternò, ci siamo attenuti alle regole dettate da Palermo, con giornate stabilite e pubbliche alle quali erano presenti anche i vertici provinciali del partito”.
Un dibattito che non è certo destinato ad esaurirsi qui.
[Credits photo: La Repubblica Palermo]