Paternò, dove vai se il Bilancio non ce l’hai?

95047.it Al momento, sul Bilancio di previsione, si è fermi al punto di partenza. Nel senso, che la sua approvazione resta lontana. Non è, ovviamente, una questione di tempi: è, invece, una questione di soldi che vanno recuperati. Ed in queste settimane si è fatta la questua tra i diversi settori per tentare di recuperare qualche migliaio di euro da potere mettere assieme per accorciare il gap che non permette di far chiudere i conti.
Premessa d’obbligo ed essenziale: lo strumento finanziario alla fine verrà chiuso, ci mancherebbe. In un modo o nell’altro la polvere verrà messa sotto il tappeto. I problemi, semmai, verranno solo posticipati. Differiti ai prossimi mesi quando dalle calcolatrici del palazzone usciranno rendicondazioni precedute dallo zero. Il Bilancio, all’appello del quale sulla carta manca almeno oltre 1 milione di euro, va chiuso in ogni caso: è, soprattutto, un fatto politico. Tutto il resto pare contare solo fino a un certo punto. Di certo, in queste condizioni non si può programmare (parola piuttosto grossa da queste parti) alcunchè.

Ed è in questo contesto che arriva il primo conto (serio e drammatico) da saldare. Quello di una situazione ereditata da una politica targata anni ottanta che ha prima illuso la brava gente e poi fatto esplodere il bubbone: in consiglio arriva il debito fuori bilancio dei doposcuolisti che hanno vinto la loro battaglia in Cassazione e che hanno avuto riconosciuto il pagamento di stipendi e versamenti Inps. Toccherà al consiglio il riconoscimento ufficiale con una seduta convocata per giovedì 14 luglio. Buon bilancio a tutti.