Ultimo appello degli ex lavoratori del call center Qè di Paternò.
Vietato restare a guardare.
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni
Al Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda
Al Viceministro dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova
Al Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti
Al Presidente della Commissione lavoro Camera dei Deputati, Cesare Damiano
Ai componenti della Commissione lavoro Camera dei Deputati
Al Presidente della Commissione lavoro Senato della Repubblica, Maurizio Sacconi
Ai componenti della Commissione lavoro Senato della Repubblica
Al Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci
Al Prefetto di Catania, Silvana Riccio
Per conoscenza alle massime istituzioni nazionali
Ai Deputati e Senatori nazionali
I nostri nomi sono Valentina Borzì, Giovanni Arcidiacono e Anna Orifici, ex lavoratori e rappresentanti sindacali del call center Qè di Paternò (CT); ci rivolgiamo a voi a nome di tutti i nostri colleghi, che assieme a noi, continuano a vivere un dramma sociale i cui effetti devastanti non smettono di manifestare uno stato d’insofferenza costantemente in crescita.
La ragione per la quale abbiamo convenuto di comunicare formalmente le nostre preoccupazioni è di sensibilizzare e, pertanto, provare ad ottenere dalle istituzioni compententi le soluzioni tese a ripristinare le condizioni idonee a garantire la definizione di una vertenza che rischia di sfociare, nonostante lo svolgimento di diversi tavoli istituzionali in Prefettura, alla Regione Siciliana e al Mise, in conseguenze irreverisibili a causa della scadenza degli ammortizzatori sociali, oramai imminente, prevista per la data del 06/12/2017.
A conclusione delle tante ed estenuanti trattative, emerge una nuova realtà imprenditoriale: Netith.
La vertenza tuttavia necessità di supporto istituzionale al fine di riportare nel territorio la commessa Inps-Inail che ha rappresentato la colonna portante dell’ormai fallita società Qè, la cui gestione scriteriata e truffaldina ha causato la perdita di seicento posti di lavoro nonchè la mancata percezione di sei mensilità unitamente al Tfr maturato dai lavoratori.
Dunque, in riferimento alla commessa Inps-Inail, attualmente gestita da Transcom Worldwide S.p.A., nonostante un anno di manifestazioni, sit-in, flash mob parallelamente ai tavoli istituzionali, ancora oggi non vi sono le garanzie tese a restituire al territorio, più volte e nel tempo gravemente defraudato, il riconoscimento di quei volumi in precedenza esistenti.
Chiediamo pertanto alle Istituzioni in indirizzo, a nome di tutti i nostri colleghi, e con il coinvolgimento delle Parti sociali e delle istituzioni territoriali, che si pervenga al più presto a soluzioni che possano da una parte garantire i volumi di lavoro, attraverso la riattribuzione della commessa Inps-Inail e, dall’altra, il riconoscimento di forme temporanee di sostegno al reddito, quali possano essere gli ammortizzatori sociali in deroga, o eventuali ammortizzatori straordinari, al fine di garantire la necessaria continuità di reddito ai lavoratori in attesa di una loro ricollocazione.
Si comunica inoltre l’intenzione degli ex lavoratori Qè di manifestare ad oltranza nel territorio a partire da giorno 22 novembre e fino a quando non verrà avviato un tavolo di concertazione, locale e nazionale, con tutte le Parti sociali coinvolte nella vertenza.
E avete il coraggio di mettere in bella mostra i vostri nomi… Anche se un giorno lontano riuscirò a prendere questi soldi non sarà sicuramente ne grazie a voi ne grazie ai sindacati ( che sono più corrotti dei vertici ex QE’) Che rappresentate. La verità è che ormai i miei e i vostri soldi non ci sono più perché sono stati accuratamente fatti scomparire, per cui fazzoletti per asciugare l’amarezza dalla bocca per tutti e nient’altro grazie al vostro impeccabile impegno e lavoro.
GRAZIE MILLE CGL E CISL !!