PATERNO’. STRADA COLABRODO, I RESIDENTI DI CONTRADA TRE CASE PROTESTANO

Sono ormai esasperati i residenti di contrada Tre Case, zona Tre Fontane. Da mesi chiedono la sistemazione della strada, ridotta ormai ad una gruviera, e con gravi problemi di sicurezza.

La strada, conosciuta come prolungamento via Scala Vecchia è posta nell’intersezione tra quest’ultima via e viale Unità d’Italia, in una zona che una volta era agricola, ma che ora è in gran parte residenziale, con tante abitazioni in cui vivono intere famiglie.

Collega la periferia di Paternò, con quella di Belpasso a poche centinaia di metri da Etnapolis.

Sabato mattina diversi cittadini hanno effettuato un rendez vous sulla strada, addirittura volevano bloccare il transito, ma hanno desistito per non avere problemi legali, infatti con le nuove normative, il blocco di una strada può portare a conseguenze penali e anche all’arresto.

I cittadini, per non subire oltre al danno la beffa, hanno effettuato una protesta formale, senza arrecare danno a nessuno, per tenere viva l’attenzione su un problema serio e poco attenzionato. In passato, nel 2023, il Comune ha chiuso per un breve periodo la strada con una ordinanza della Polizia Municipale, e dopo qualche giorno è stata riaperta con una parziale sistemazione delle buche presenti.

Oggi, a distanza di un anno e mezzo, la situazione è peggiorata, e l’eventuale chiusura comprometterebbe l’accesso nelle proprie case a diverse famiglie.

Abbiamo sentito il sindaco di Belpasso, Carlo Caputo, che al riguardo ci ha detto: «Non ho ricevuto nessuna protesta da parte dei miei cittadini per la strada in questione, per questo presumo che la parte piena di buche appartenga al Comune di Paternò. Per sicurezza, comunque, lunedì mattino invierò il personale dell’Ufficio tecnico a fare un accurato sopralluogo».

Interpellato, il sindaco di Paternò Nino Naso ha dichiarato che «sono state previste delle somme per sistemare la strada ma bisognerà attendere qualche giorno».

Dopo qualche ora, i residenti hanno abbandonato la protesta, ma sono pronti a tornare in strada e a protestare anche nelle competenti sedi istituzionali, per avere riconosciuti i propri diritti. Un problema, che deve fare i conti con i problemi economici dei Comuni, e la mancanza del bilancio approvato.

LUIGI SAITTA

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