La Procura della Repubblica di Catania e la Procura dei Minori di Catania hanno condotto indagini, delegate ai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò, a conclusione delle quali sono stati eseguiti gli ordini di custodia cautelare in carcere nei confronti di Longo Alfio Emanuele, di anni 32, e di un minorenne paternese di anni 16. Una donna, di anni 25, è stata posta invece agli arresti domiciliari.
I giovani sono ritenuti responsabili in concorso di due rapine, avvenute nel mese di aprile del 2018, ai danni del supermercato “A&O” di corso Italia a Paternò. Inoltre sono ritenuti responsabili di una rapina in abitazione commessa sempre nel mese di aprile 2018, ai danni di una donna ultrasessantacinquenne.
A seguito della denuncia di rapina commessa in data 17.04.2018 ai danni del supermercato, i militari visionavano le immagini registrate dalle telecamere presenti in zona: dall’analisi emergeva che uno dei rapinatori era armato di coltello ed entrambi avevano agito travisati da passamontagna. Gli stessi rapinatori venivano ripresi lungo il percorso di fuga: allontanandosi dal supermercato si toglievano il passamontagna indossato, rendendo così possibile ai Carabinieri del Nucleo Operativo di Paternò il riconoscimento e la successiva identificazione.
In data 19.04.2018, due giorni dopo, gli stessi soggetti, coadiuvati dalla donna commettevano una seconda rapinaai danni della stessa attività commerciale. Le immagini di videosorveglianza evidenziavano che la donna, convivente del Longo, effettuava un sopralluogo all’interno del negozio e avvisava telefonicamente il compagnoche si trovava all’esterno in funzione di “palo”, favorendo la commissione della rapina da parte del minore.
In data 11.04.2018 i tre giovani avevano inoltre rapinato in abitazione una donna ultrasessantacinquenne. Nella circostanza il Longo intimava alla signora di consegnargli i soldi contanti che aveva in casa, mentre gli altri due mettevano a soqquadro l’abitazione.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria gli arrestati sono stati tradotti rispettivamente presso la Casa Circondariale di “Piazza Lanza” e l’Istituto Penitenziario per Minorenni “Bicocca” di Catania, mentre la donna presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.