I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nel corso di un servizio di controllo del territorio a disposizione del numero di pubblica utilità 117, sono intervenuti per sedare un violento alterco tra un 44enne e la moglie, traendo in arresto il marito per maltrattamenti e minacce.
In particolare, una pattuglia della Compagnia di Paternò, attirata dalle urla di una donna, poneva fine al furioso litigio che vedeva protagonisti, in tarda serata e sulla pubblica via, una coppia di coniugi paternesi.
Sedati gli animi, i militari raccoglievano le prime dichiarazioni della donna, spaventata ed in evidente stato confusionale, che asseriva di essere stata aggredita e minacciata dal marito. Portata immediatamente al Pronto Soccorso del locale nosocomio, i sanitari riscontravano i segni delle violenze sul suo corpo.
Accompagnata quindi presso gli uffici delle Fiamme Gialle, la donna ha sporto formale denuncia nei confronti del marito, riferendo che quest’ultimo l’avrebbe aggredita verbalmente e fisicamente presso il loro domicilio per essersi rifiutata di soddisfare le sue richieste di intimità. Fuggita dall’abitazione, sarebbe stata raggiunta per strada dal marito che avrebbe continuato con le sue angherie fino al sopraggiungere dei Finanzieri.
In passato, peraltro, l’uomo si sarebbe già reso protagonista di analoghi episodi di violenza domestica, circostanze che avrebbero indotto la donna ad allontanarsi per qualche tempo dal catanese con la figlioletta di pochi mesi. Tali vicende sono oggetto di un separato procedimento penale a suo carico, ancora in fase di indagini preliminari, per maltrattamento, violenza sessuale, e induzione alla prostituzione presso il Tribunale etneo.
Alla luce delle nuove circostanze emerse e della reiterazione delle violenze, nell’attuale stato del procedimento in cui non è stato ancora instaurato il contradittorio con le parti, i finanzieri della Compagnia di Paternò hanno fermato l’indagato 44enne che, posto a disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, è stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il locale Tribunale e accompagnato presso il Carcere di Barcellona Pozzo di Gotto (ME).
L’episodio conferma l’esigenza che le donne denuncino sempre le situazioni di criticità che si dovessero verificare all’interno delle mura domestiche e sottolinea il costante impegno della Guardia di Finanza a tutela dell’incolumità e della dignità umana, soprattutto a favore delle fasce più deboli.