PATERNÒ, M5S – EUROPA VERDE – PD: SGOMBERO DI C.DA CIAPPE BIANCHE ATTO DISUMANO E MINACCIA PER LA COLLETTIVITÀ

Con Ordinanza Sindacale n. 18 del 27/02/2024 Il Sindaco Nino Naso ha chiesto lo sgombero delle baraccopoli presenti su un fondo privato ricadente in zona Ciappe Bianche.

Le disumane condizioni igienico sanitarie dei luoghi sono state ampiamente documentate nel tempo dalle redazioni di cronaca locali e finite nel mirino persino di emittenti televisive nazionali come La7.

Di recente la città ha anche assistito, sgomenta, all’omicidio di un extracomunitario che trascorreva le sue notti in quello scempio, al freddo, senza servizi igienici, senza un letto, senza dignità.

Cosi come centinaia di poveri disgraziati. Ebbene, oggi l’amministrazione Naso finge di accorgersi tardivamente di tutto ciò e interviene con la soluzione più ipocrita e inutile: lo sgombero.

Come se distruggere quel luogo con le ruspe potesse rappresentare una risoluzione al problema, come se stessimo parlando di baracche e rifiuti e non di esseri umani in carne ed ossa e di un tema sociale ed economico importantissimo come quello dello sfruttamento del lavoro nero, che non riguarda solo la vita dei migranti che sono a Ciappe Bianche, ma incide anche, indirettamente, sulla qualità del lavoro, sui diritti, sulle retribuzioni, dei tanti paternesi che operano nel settore dell’agricoltura.

Ci chiediamo, e di conseguenza chiediamo all’ amministrazione: Cosa ne sarà degli extracomunitari? Il Sindaco ha già ideato un piano per la loro collocazione una volta sfollati?

Il Sindaco è consapevole dei rischi che tale provvedimento potrebbe causare all’ordine pubblico? Immaginiamo si renda conto che le PERSONE (volutamente maiuscolo) che da un giorno all’altro si vedranno tolto l’unico rifugio molto probabilmente finirebbero per cercare dimora nei tanti edifici abbandonati presenti in città?

Ha lavorato in questi 7 anni di mandato a dei provvedimenti utili a contrastare il fenomeno del caporalato? Questi ed altri quesiti vorremmo porre al Sindaco qualora avesse l’umiltà e la lungimiranza di comprendere la grave defaillance che sta per commettere e avvii al più presto un tavolo tecnico con le associazioni di volontariato, le parrocchie e le parti sociali e politiche di questa città al fine di individuare una soluzione condivisibile, perseguibile e soprattutto che garantisca un tetto a tanti fratelli e figli di Dio