Paternò e le gare per gli incarichi pubblici: è davvero tutto così trasparente?

95047.it Giuseppe Sapia è un ingegnere edile. E’ nato a Paternò 38 anni fa. E questo è il suo lucido contributo ad una questione che merita più di un approfondimento.

Nella sempre più difficile ricerca di lavoro, i liberi professionisti del settore edilizio sono spesso alle prese con la burocrazia e la poca chiarezza o, per certi versi, mancanza di trasparenza delle procedure di Gara per l’aggiudicazione di incarichi pubblici. 
È ciò che succede anche nella città di Paternó, dove interrogativi e dubbi su criteri di selezione ed espletamento della gare sorgono purtroppo spontanei. Fino a qualche mese fa i dubbi maggiori erano legati al criterio di scelta con il quale si effettuavano gli inviti ai professionisti per partecipare alle procedure ristrette di gara. Spesso, infatti, venivano invitati gli stessi professionisti, togliendo la possibilità a molti altri di poter provare a partecipare, senza evidentemente rispettare un qualsivoglia criterio di rotazione e/o magari un buon senso mirato a dare una possibilità a quanti più tecnici tra gli iscritti all’albo.

Dall’inizio del 2016, con l’avvio di una piattaforma digitale attraverso la quale tutti i professionisti iscritti possono accedere e partecipare (requisiti permettendo) alle gare presenti, sembra essere stato superato questo “limite” delle procedure ristrette. Superato questo “limite” ci sono però ancora alcuni punti bui riguardo l’espletamento delle procedure per l’aggiudicazione di molte gare. Non è infatti chiaro il perché, la maggior parte delle gare per le quali, ad una certa data, dovrebbe già essere stata effettuata la seduta per l’apertura delle offerte, presentano come “stato” la dicitura “seduta di gara in corso”. Tale “stato” perdura infatti per giorni settimane ed anche mesi dalla data di apertura delle offerte indicata nel disciplinare di gara.
Trascorsi giorni, settimane e mesi dalla prevista data di apertura offerte, i partecipanti ricevono il verbale con l’esito di talune gare, aggiudicate a seguito di seduta di commissione effettuata in tutt’altra data rispetto quella prevista. Tutto ciò senza però aver ricevuto alcun avviso di rinvio seduta.

Morale della favola: non viene quasi mai rispettato il giorno previsto per l’apertura delle offerte, con l’aggravante che i partecipanti non vengono avvisati di tali rinvii.
È di certo evidente quantomeno un vizio di forma in tutto ciò ed i dubbi e le perplessità riguardo la tanto paventata trasparenza del sistema, sono più che leciti.

Chissà, forse sarebbe il caso di prevedere un’ispezione di molte tra le ultime gare? Possono magari esserci gli estremi per annullare gli esiti di talune procedure? Sta di fatto che, mentre certi interrogativi rimangono, a seguito di una segnalazione via pec, spunta fuori il primo avviso ufficiale di rinvio data di apertura offerte di una gara ancora in corso. Sarà stata una casualità?