95047.it Paternò come Agrigento. Peggio di Agrigento. Torniamo sulla questione legata alle commissioni consiliari per le quali sembra quasi che si sia esaurito tutto in una bolla di sapone. Vale la pena ricordare come lo scorso mese di febbraio vi riferimmo dei numeri legati ai lavori delle commissioni paternesi: oltre 1200 soltanto nel 2014 per un importo totale che sfiora i 500 mila euro di costi. Cifre da capogiro per le quali il commento è superfluo. Un gioco che, però, prosegua ancora senza freno. Da parte nostra continuiamo a non sindacare sui soldi e sui gettoni: chiediamo che almeno vengano resi pubblici i verbali delle commissioni. Insomma: di cosa si parla? La gente lo deve sapere.
L’ultima e unica novità di sorta delle ultime settimane è la proposta, già protocollata, che riguarda una sostanziale modifica al regolamento dei lavori del consiglio comunale in merito alla gestione delle commissioni. L’iniziativa porta la firma dei consiglieri Mannino, Rau, Valore, Faranda, Ciatto, Fallica, Buttò, Signorello e Cirino: in pratica, la minoranza.
Ma vediamo nel dettaglio cosa propone l’opposizione. Anzitutto, la riduzione da otto a sei delle commissioni consiliari: in pratica, sei quanti il numero degli assessori. Ancora – si legge nella proposta di modifica del regolamento -, “il presidente, al fine di ridurre il rimborso degli oneri economici ai datori di lavoro a carico dell’ente, convoca le commissioni consiliari preferibilmente nelle ore pomeridiane, salvo i casi in cui è strettamente necessaria la convocazione negli orari d’ufficio. Ai consiglieri comunali è dovuto un gettone di presenza nella misura stabilita purché il consigliere abbia preso parte almeno ad una votazione su un argomento posto all’ordine del giorno”. Verrebbe eliminato il gettone che scatta alla mezzanotte come se si trattasse di un’altra giornata di consiglio. “Il gettone di presenza è dovuto ai consiglieri comunali anche per la partecipazione alle sedute delle commissioni consiliari permanenti, purché questi abbiamo preso parte attiva in ogni commissione per almeno il 50% della durata totale della stessa. nessun gettone di presenza è dovuto ai consiglieri comunali nel caso in cui la seduta del consiglio comunale e/o della commissione consiliare non si possa effettuare per mancanza del numero legale. Il consiglio non può sospendere o rinviare la seduta se non per motivi gravi, tangibili ed evidenti che rendono impossibile la esaustiva trattazione dei punti all’ordine del giorno, e le relative argomentazioni debbono chiaramente evidenziarsi nella motivazione dell’eventuale deliberazione di rinvio votata dal consiglio. La verifica del numero legale può essere effettuata esclusivamente al momento della votazione. I presidenti delle commissioni sono tenuti, altresì, a trasmettere al presidente del consiglio ed al segretario generale una relazione mensile dei lavori svolti e degli argomenti trattati dalla commissione presieduta”.
Sin qui le parole e la carta. Attendiamo sviluppi. Perché si tratta di una questione di rispetto e trasparenza: su cui anche la stampa non può restare in silenzio.
Per le chiacchiere i soldi ci sono mentre per tutto il resto il comune è al verde.
Siete geandi.