Si allarga la vicenda che ha visti ben 71 dipendenti dell’ospedale “SS Salvatore” indagati per falso e truffa. I dipendenti, strisciavano il badge anche per altri colleghi, oppure uscivano senza segnare il permesso. Per molti di loro, il danno sarebbe limitato. Assenze di pochi minuti o leggeri ritardi. per altri, la reale posizione è al vaglio della magistratura, che potrebbero portare ad un nuovo filone di indagini con altri capi di imputazione.
In particolare, questa nuova indagine, segue la vicenda avvenuta tra il 2014 e il 2015 in cui l’infermiere Antonio Consolato Pina fu arrestato dalla Guardia di Finanza per peculato, falso e truffa ai danni dello Stato ed esercizio abusivo della professione, per avere svolto l’anestesista in alcune cliniche private, senza essere abilitato. L’infermiere ammise le proprie responsabilità, con un patteggiamento della pena con un condanna a 2 anni e 7 mesi di reclusione e il conseguente licenziamento dall’ospedale.
Con questo nuovo filone di inchiesta, viene fuori la complicità di altri soggetti, sia dell’ospedale che di strutture private, le cui posizioni sono al momento al vaglio degli inquirenti.
Di certo, la pentola è stata scoperta, e tutti sono in attesa di sapere cosa verrà fuori.
Guardate anche altri uffici a PATERNÒ’ci sono impiegati in soprannumero e non fanno niente anche se sono presenti sono zavorra per i cittadini.
Vergogna, pagati dal contribuente e non lavorano. Licenziamento in tronco se è vero.