95047.it Tutto nasce da un documentario: quello trasmesso prima di Natale dalla Rai Tv a proposito Cantastorie. Lei, la giornalista tedesca Dorette Deutsch, ne rimane folgorata e visto che io si occupa principalmente di musica con la radio nazionale Bayer Scher, fa alcune chiamate e decide di raccontare anche la nostra terra. Anche Paternò. Parla benissimo l’italiano Dorette anche perchè passa buona parte del suo tempo in Luguria. “Incredibile: sono scesa qui e senza conoscere nessuno ho tutte persone gentilissime”, ci dice.
La incontriamo per scambiare quattro chiacchiere assieme a due persone che della disponibilità e dell’accoglienza sono esempio e passione costante e inscalfibile: un faro di “paternesità” (termine che sarà pur brutto ma che, in compenso, rende bene l’idea) come il prof Nino Tomasello e, proprio a proposito di cantastorie, del sempre puntuale e mai banale Alessandro Nicoloso.
“Attraverso il racconto delle vicende dei Cantastorie sto provando a raccontare come si vive qui e quella che è la musica siciliana – prosegue Lorette -. Vivete in un posto magnifico: vedo persone squisite e disponibilissime. Vedo anche zone degradate, è vero. Secondo me, ci vorrebbe qualche Piano nuovo: ma sono molto contenta di avere visto tante cose positive. Io oltre alla giornalista faccio anche la scrittrice e nonostante io viaggio molto – faccio anche la pendolare tra Monaco di Baviera e Genova – ed è una grande sorpresa avere conosciuto Paternò”.
Quello di Lorette un reportage della durata di un’ora: “Ci saranno parti raccontate da me ed altre da voi con le vostre interviste. Andrà tutto in onda il 12 maggio: vi farò avere il cd per ascoltarlo…promesso!”.
Il suo saluto è un po’ un messaggio introspettivo all’anima e forse a quell’identità perduta che c’è in ognuno di noi paternesi. Ed ogni tanto occorre che qualcuno che venga da lontano, qualche “forestiero” ce lo ricordi: “Se tornerò a Paternò? Certamente e lo farò con tanto piacere. Paternò mi sembra un luogo bellissimo che si merita tanta cura e tanta attenzione. Vi dico una cosa: io produco anche dell’olio e, quindi, ho a che fare con gli uliveti ma i colori che sto ammirando con i vostri agrumeti è qualcosa di meraviglioso. Voi vi rendete conto di tutta questa bellezza che avete a vostra disposizione?”.