95047.it Lo avevamo azzardato ieri. Non che ci volesse chissà quale studio ingegneristico per capire che il Velodromo così com’è è un pericolo serio che conosce insidie ad ogni centimetro quadrato. Nonostante questo, si è voluti andare avanti forzando la mano ed approvando una delibera di giunta che assegna la struttura, o quantomeno quello che era il terreno di gioco – ma la sostanza non cambia – in concessione.
Ebbene, a restituire un minimo di raziocinio alla faccenda ci ha pensato l’ufficio ai lavori pubblici con un atto interno al palazzone comunale che ieri è stato inviato agli organi istituzionali ed ai funzionari preposti:
“Il sottoscritto dott. Ing. Eugenio Ciancio nella qualità di datore di lavoro del Comune di Paternò, congiuntamente al proprio servizio di prevenzione e protezione, certifica alla luce dei fatti dichiara con assoluta certezza che nel velodromo non ci sono le condizioni di sicurezza, per tale motivo dichiaro l’inibizione della struttura vietandone l’uso”.
Sin qui l’epilogo di una vicenda nella quale non sfugge quel protocollo d’intesa sottoscritto dal municipio paternese con il Cus Catania: con quest’ultimo che si è impegnato a programmare un iter che permetta di recuperare e rifinanziare quella che ad oggi è una cattedrale nel deserto devastata e abbandonata. Con l’aggravante di essere sul serio pericolosissima e insicura. Alla fine, per fortuna, qualcuno ha avuto il buon senso di non far finta di non accorgersene.