
Oggi, nella cappella di Casa Santa Marta, la Messa mattutina celebrata dal Papa, si è svolta alla presenza del prezioso reliquiario contentente le lacrime della Madonna di Siracusa.
E’ stato Francesco stesso a sottolinearne il valore e a rivolgere a Maria una preghiera: “hanno portato da Siracusa la reliquia delle lacrime della Madonna. Oggi sono lì, e preghiamo la Madonna perché ci dia a noi e anche all’umanità, che ne ha bisogno, il dono delle lacrime, che noi possiamo piangere: per i nostri peccati e per tante calamità che fanno soffrire il popolo di Dio e i figli di Dio.
La lacrimazione della Vergine, da un quadro di gesso, risale all’agosto del 1953 nella città siciliana, e nel 1994 fu san Giovanni Paolo II a consacrare il Santuario ad essa dedicato meta ogni anno di milioni di pellegrini. “Le lacrime della Madonna”, disse in quell’occasione il Pontefice, “appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico.
Piange Maria partecipando al pianto di Cristo su Gerusalemme, oppure presso il sepolcro di Lazzaro o infine sulla via della croce”.
A raccontare, in breve la storia delle lacrime della Madonna raccolte nel reliquiario – opera di un artista di Siracusa – è stata, questa mattina a Casa Santa Marta, una suora.
L’evento risale al 1953 in un”umile abitazione” della città siciliana, dove, “un’effige del cuore immacolato e addolorato di Maria, ha versato lacrime umane”. In casa vivevano i giovani sposi Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusti al sesto mese di gravidanza.
La donna – ha ricordato la religiosa – era “affetta da una grave malattia” nonostante la quale portò avanti la gravidanza “mettendo a rischio la propria vita pur di salvare il bimbo che portava in grembo”. “Dal momento in cui vide piangere la Madonna, il 29 agosto 1953, non ebbe più disturbi” e la gravidanza fu portata a termine felicemente il giorno di Natale.
La religiosa ha anche ricordato quanto racchiude il reliquiario. In due livelli, vi sono custodite sia la “pipetta e i panni utilizzati dalla commissione scientifica” per verificare l’autenticità e la natura delle lacrime; sia “le rimanenti lacrime all’interno di una fialetta, chiusa a fuoco, di colore azzurrino”, ormai critallizzate.
Nel racconto della religiosa anche il ricordo del “dono della conversione” del medico ateo che aveva analizzato le lacrime attestandone l’autenticità.