PAPA FRANCESCO: QUESTA SERA IL RITO DELLA COSTATAZIONE DELLA MORTE NELLA CAPPELLA DI SANTA MARTA

È stato comunicato ufficialmente dal Vaticano: questa sera, alle ore 20, si terrà nella Cappella di Santa Marta il rito della constatazione della morte di Papa Francesco, come previsto dall’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis. A presiedere il rito sarà il cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa.

Alla cerimonia saranno presenti anche il decano del Collegio Cardinalizio, cardinale Giovanni Battista Re, i familiari del Pontefice, oltre al Direttore e al Vice Direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, che si ritroveranno nella cappella a partire dalle ore 19:45.

Una nuova forma per l’addio al Papa

La morte di Papa Francesco segna anche la prima applicazione della nuova edizione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvata il 29 aprile 2024, voluta fortemente dallo stesso Bergoglio per semplificare il rito funebre papale. Tra le novità introdotte, la constatazione della morte non avviene più nella camera del defunto ma direttamente nella cappella. Segue subito dopo la deposizione del corpo nella bara e l’esposizione alla venerazione dei fedeli, con la bara aperta.

Inoltre, Papa Francesco ha scelto di eliminare la tradizione delle tre bare (cipresso, piombo e rovere), riducendo la cerimonia a una forma più essenziale, coerente con lo spirito di sobrietà che ha caratterizzato il suo pontificato.

Il desiderio di essere sepolto a Santa Maria Maggiore

Papa Francesco ha anche espresso in vita il desiderio di non essere sepolto nella Basilica di San Pietro, come avvenuto per la maggior parte dei suoi predecessori, ma nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, a cui è sempre stato particolarmente devoto. Un gesto che riflette ancora una volta la volontà di Bergoglio di restare vicino al popolo e alle sue radici pastorali.

Conclave e Giubileo

Con la comunicazione ufficiale della morte del Papa, si apre ora il tempo di attesa per il Conclave, che sarà convocato entro 20 giorni nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Pontefice. A guidare il processo sarà il cardinale Giovanni Battista Re, in qualità di decano del Collegio Cardinalizio, recentemente confermato da Francesco in questo ruolo.

Nel frattempo, il Giubileo rimane aperto, come confermato dal direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, segno della continuità spirituale e pastorale della Chiesa anche in un momento di transizione.

I Novendiali: un altro segno di sobrietà

Anche i Novendiali, le tradizionali nove messe di suffragio dopo il funerale, sono stati oggetto di semplificazione nella nuova edizione liturgica. Le preghiere saranno scelte tra tre formulari anziché quattro, segno ulteriore del rinnovamento liturgico che Papa Francesco ha voluto imprimere fino all’ultimo.

Con l’ultimo saluto a Bergoglio, si chiude una pagina intensa della storia della Chiesa. Il suo pontificato, segnato da umiltà, riforme e vicinanza agli ultimi, lascia un’impronta profonda nel cuore dei fedeli e nell’anima del mondo.

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