PALERMO. STUPRARONO LE DUE NIPOTINE, CONDANNATI A 16 ANNI NONNO E ZIO

Asalvarla dall’orrore vissuto per anni tra le mura di casa è stata l’insegnante con la quale ha scelto di confidarsi.

A lei ha raccontato di essere stata violentata per anni dal nonno e dallo zio nell’indifferenza dei genitori che erano al corrente di tutto.

Stessa sorte – ha svelato l’inchiesta – ha avuto la sorella maggiore.

Una storia terribile accaduta in provincia di Palermo che oggi, a distanza di un anno dagli arresti dei responsabili, si è conclusa con la condanna a 16 anni ciascuno dei due stupratori e a 12 anni e 12 anni e 8 mesi dei genitori della vittima.

L’indagine, condotta dai carabinieri, è stata coordinata dalla procuratrice aggiunta Laura Vaccaro. La madre e il padre delle vittime, dunque, non avrebbero mai denunciato, anzi, secondo gli inquirenti, la donna avrebbe agevolato le violenze cercando di coprire i responsabili.

Entrambi finirono in manette insieme al nonno e allo zio delle bambine con le accuse di violenza sessuale di gruppo e lesioni personali con l’aggravante di aver commesso il fatto – gli episodi vanno dal 2011 al 2023 – in danno di parenti, con abuso di autorità e nei confronti di minori di 10 anni.

Le due sorelle, che oggi hanno 14 e 20 anni, sono state trasferite in una struttura protetta subito dopo la segnalazione del caso. Nell’ordinanza di custodia cautelare vennero riportate le parole della minore delle due vittime che descriveva in dettaglio le violenze.

“Mio zio ha qualche problema con me e anche mio nonno. Era una giornata come questa e io stavo dormendo. La nonna non c’era…”, aveva detto la tredicenne raccontando che i due parenti approfittavano del fatto che spesso a casa non c’era nessuno e le due bambine erano sole.

“Quando mi ha trovato mio padre mi ha chiesto perchè piangevo e io ho detto che mio nonno e mio zio mi hanno fatto questo. Mio padre si è’ arrabbiato tantissimo sia col nonno che con lo zio. Poi non l’ho detto più a nessuno. Ma poi è successo di nuovo e di nuovo. Io poi ho detto basta”, ha spiegato agli inquirenti. “Tutta la famiglia sa di questa cosa – aveva voluto precisare la ragazzina – Il nonno non l’ho più visto dal mio compleanno.

Quel giorno ho festeggiato il mio compleanno con torta, palloncini e i regali. C’era tutta la mia famiglia e i nonni, anche questo nonno. Questa cosa è capitata anche altre volte”. Un orrore che, con la condanna dei due uomini, ora ha trovato una risposta nella giustizia.

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