Abbiamo atteso che la nebbia di diradasse un po’ prima di inviare delle note ufficiali, le vicende giudiziarie che hanno coinvolto esponenti politici, dell’ attuale e della scorsa amministrazione, impongono moderazione e un’ oculata osservazione dei fatti.
Che quanto emerge dall’ordinanza del Gip abbia dei connotati a tratto incredibili è fuori dubbio – dichiara Martina Ardizzone deputata ARS – a maggior ragione se ad essere coinvolti sono il Sindaco Naso e un assessore (Comis). Dalle loro dichiarazioni emerge la totale estraneità ai fatti e spero con tutta me stessa che sia effettivamente così, ma che il clan mafioso dei Morabito-Rapisarda abbia scelto di sostenere Naso e Comis durante la scorsa campagna elettorale credo sia fuori dubbio.
Il sindaco non può solo dirsi “tranquillo” ma è doveroso che prenda delle distanze nette e dica che non ha nulla a che fare con la mafia e che questa va condannata in tutte le sue forme. Le intercettazioni che riguardano Cirino e Comis (rispettivamente ex ed attuale assessore della giunta Naso), sono gravissime e riguardano la gestione clientelare di gare d’appalto e lavori pubblici, ed è vomitevole pensare di poter fare quello che si vuole con la “cosa pubblica” intendendola come “cosa loro”. Mi aspetto che l’attuale giunta e il consiglio comunale chiedano a gran voce, quantomeno, le dimissioni di Comis. Ritengo che ciò sia necessario a tutela della credibilità istituzionale dell’ente nei confronti, anche e soprattutto, dell’ intera comunità paternese.
Sto valutando di presentare una interrogazione in commissione antimafia per chiedere al ministro Piantedosi di verificare la natura dei rapporti tra l’amministrazione e il clan mafioso dei Laudani. Anche se non hanno natura penalmente rilevante, potrebbero inficiare il buon andamento della Pubblica Amministrazione.
È stato sempre noto come il meccanismo che ruota attorno alle aste giudiziarie fosse pilotato e che parecchi “professionisti” hanno deciso di entrarci in affari – dichiara Salvo La Delfa, attivista locale – e sapere che finalmente qualcuno ha trovato il coraggio di denunciare ci fa ben sperare sul futuro della nostra comunità. All’imprenditore va tutta la solidarietà del gruppo del M5S e un grande attestato di stima.
Nell’ ordinanza del GIP si parla di voto di scambio politico-mafioso, questione che abbiamo più volte sollevato ad ogni competizione elettorale esortando i cittadini a scegliere sempre i propri rappresentanti in modo libero e senza condizionamento alcuno. Spero che su questa vicenda si possa fare luce al più presto e che rappresenti un momento di critica interiore per ogni cittadino, uno scatto d’orgoglio affinché non si commettano più gli stessi errori nella scelta dei propri rappresentanti.