Addio a Marcello Mutti, patron della storica e omonima impresa parmigiana specializzata nella lavorazione e nelle conserve di pomodoro. Aveva 83 anni. Lo riporta la ‘Gazzetta di Parma’. “Mio padre è scomparso nella casa in cui è venuto al mondo.
La casa all’interno dell’azienda”, dice al quotidiano il figlio Francesco, dal 1994 amministratore delegato di Mutti. “L’eredità che ci lascia – prosegue – è quella di vedere l’azienda come un valore, basato sull’importanza della progettualità e della costruzione. Un’azienda in cui l’attenzione e il rispetto verso la persona devono essere prioritari”.
Nell’intervista con ‘La Gazzetta di Parma’, il figlio Francesco racconta ancora: “Mio padre era un uomo schivo, ma di grandissimo cuore, che aveva innata la cultura del dono. Amava molto la natura e, quando la vedeva ‘calpestata’, ne soffriva tanto. Amava i grandi spazi naturali, quelli della pianura e quelli dell’Africa, in cui lo sguardo si perdeva nell’infinito”.
Nato il 25 dicembre del 940, Marcello Mutti si è laureato in Economia e Commercio e sin da giovane ha mostrato una propensione all’innovazione. Sua l’idea, rivoluzionaria per l’epoca, di utilizzare il vetro per conservare i prodotti della sua azienda, contribuendo in modo determinante alla diffusione della passata di pomodoro.
La sua carriera si è sviluppata all’interno della “Corte” di Piazza di Montechiarugolo – comprata dalla famiglia Mutti alla fine dell’Ottocento – dove ha dedicato ogni giorno alla crescita della sua azienda.
“Con la scomparsa di Marcello Mutti ci lascia un modello di tenacia, innovazione e passione. Un capitano d’azienda in grado di scrivere una bella storia di imprenditoria familiare italiana che ha permesso al nostro Paese di avere un ruolo di primo piano nel settore agroalimentare”.
Lo scrive il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, su X.