95047.it “Stiamo per presentare in consiglio una proposta di modifica allo Statuto dell’Ama e della composizione del CdA con l’aggiunta della creazione di un fondo per chi ha difficoltà a pagare le bollette dell’acqua”. A parlare è Ezio Mannino che a 95047.it rilancia sul dibattito legato al contenimento delle spese. E, manco a dirlo, parte tutto dalle recenti nomine esterne all’interno consiglio d’amministrazione dell’Azienda municipalizzata acquedotto. “E’ stato inopportuno che il sindaco abbia proceduto a quelle nomine. E tutto ciò, non perché sia imposto dalla nuova normativa, così come il sindaco vorrebbe far credere, ma per mera scelta di necessità politica di statura morale peggiore della prima repubblica. Vi cito anche la legge: l’articolo 16 del Decreto 90/2014 convertito dalla legge 114/2014 che modifica legge 7 agosto 2012, n. 135, viene disposto che, qualora si opti in alternativa per la nomina di un Cda, la maggioranza dei suoi componenti non deve più essere necessariamente costituita da dipendenti o dirigenti dell’Ente o della società controllante. Questa è la storia. Purtroppo, il sindaco Mangano ed il suo vice Palumbo predicano bene e razzolano male se non malissimo, perché appena qualche anno fa gli stessi battagliavano, contro l’allora Sindaco Failla, per tutelare e far prevalere il diritto dell’acqua quale bene primario”. Una modifica che, in pratica, dispone che il sindaco nomini un Amministratore unico anziché tre componenti del Consiglio di Amministrazione. Proposta attuabile e condivisibile? Tocca alla politica rispondere: sempre se lo vorrà.
Ma, polemiche a parte, ecco il contenuto della proposta: “La richiesta che giungerà in consiglio comunale – conclude Mannino – è sottoscritta e condivisa anche dai colleghi Rau, Valore, Cirino, Tripoli, Faranda e Signorello. Non vuole essere un attacco ai professionisti impegnati nel CdA dell’Ama, ma vuole essere di certo una forte azione politica che permetterebbe un notevole risparmio, oltre che la doverosa possibilità di aiutare in modo forte le famiglie che sono costrette a subire delle condizioni di necessità tali da non poter garantire un bene essenziale come l’acqua. Il sindaco dovrebbe trarre il massimo vantaggio dall’elevata professionalità e capacità dell’attuale presidente, Giuseppe Rapisarda, il quale sono certo governerebbe al meglio, da Amministratore Unico, l’Azienda Idrica. E’ necessaria una proiezione reale che vada nel senso del risparmio, dell’innovazione e dell’efficientamento del servizio con una politica di investimenti intelligenti, mentre ad oggi gli l’unici investimenti attuati risultano essere i compensi per i nuovi componenti del Cda a totale carico dei Cittadini”.