95047.it Il principio è stato certamente giusto. Vietare che i soliti quattro imbecilli di turno mettessero a ferro a fuoco una notte di festa trasformandola in una guerriglia urbana, è quantomeno un atto di civiltà.
Alla fine, il Capodanno targato 2016 è quello che verrà ricordato (anche) per la sfilza di ordinanze sindacali emesse da tanti primi cittadini a proposito del divieto dei botti. Tutto giusto, dicevamo.
Ma è il passo successivo che è stato un flop senza precedenti. Ovvero l’attuazione delle stesse ordinanze. Ecco, allora, che il “principio giusto” si è trasformato in una sorta di moda a effetto domino: anche se, va detto, tanti sindaci se ne sono discostati considerandola una “iniziativa debole perché impossibile da attuare”.
Già perché il risultato è stato da cancellare. I botti hanno continuato a esserci: anzi, c’è pure chi ha preso la faccenda a mò di sfida approfittando della inapplicabilità delle stesse ordinanze scatenandosi con petardi e fuochi di ogni genere (anche e soprattutto illegali). All’alba dll’1 gennaio i feriti gravi solo negli ospedali di Catania sono stati ben dodici. Affidarsi al buonsenso di taluni pare essere proprio tempo perso.
In fin dei conti, quali erano gli strumenti con i quali si sarebbe dovuto controllare? Caricare di un altro pesante fardello il già difficile e complicatissimo lavoro delle Forze dell’ordine è stata la beffa finale. Ma è un altro il principio che più ci crea un certo disagio: quello che passi il messaggio che “tanto è permesso fare quello che si vuole senza incorrere nella minima sanzione”. Anche in barba ad una ordinanza sindacale (che è una cosa che richiama all’urgenza ed al rispetto: ergo, una cosa seria). Ecco, questo messaggio è quello che deve essere scongiurato a tutti i costi. E l’augurio è che da parte dell’amministrazione comunale venga reso pubblico il resoconto di questi giorni di divieto. Tradotto: quali controlli e sopralluoghi sono stati effettuati e quali verbali sono stati elevati?
Un atto quantomeno necessario se non decisamente doveroso nei confronti dei paternesi.
Tra l’altro tutte queste ordinanze sono ancora più inutili perché già esistono delle norme di pubblica sicurezza che vietano l’accensione di fuochi d’artificio senza autorizzazione e da parte di personale non i possesso di determinati requisiti.