95047.it “Il meetup paternese, supportato dalle firme di oltre 600 cittadini, è stato negli scorsi mesi promotore di una proposta riguardante la trasparenza nelle commissioni consiliari. Tale petizione prevedeva, oltre alla diretta streaming delle commissioni, la pubblicizzazione delle riunioni attraverso il sito istituzionale del Comune di Paternò, indicando la data di convocazione delle commissioni con relativo ordine del giorno e la successiva archiviazione online del verbale, al fine di garantire il diritto d’informazione a tutti i cittadini desiderosi di conoscere cosa viene prodotto dalle numerose commissioni, pagate con soldi pubblici attraverso i gettoni di presenza”, lo scrivono in una nota i rappresentanti paternesi del Movimento 5 Stelle.
Ed ancora: “Il gruppo, con questa nota, vuole dare sostegno alla campagna di sensibilizzazione lanciata dalla testata giornalistica online “95047”. Anche se rammaricati dall’indifferenza e dall’arroganza che il Consiglio Comunale ha riservato a noi ed a tutti i cittadini che hanno sottoscritto tale petizione, ci auguriamo che da questo momento inizi a dare seguito alle parole. Auspicando inoltre un netto cambio di passo da parte di chi, fino a qualche tempo fa, diffamava ed accusava il MoVimento paternese ritenendo la proposta in questione demagogica e inutile.
Preme inoltre sottolineare che, nell’ormai lontano 2013, fu presentata un’altra proposta che riguardava proprio i gettoni di presenza corrisposti ai Consiglieri Comunali e per la quale non è stata ancora ricevuta alcuna risposta: tale documento prevedeva, oltre all’introduzione di alcuni strumenti di democrazia partecipata, l’erogazione del gettone relazionato all’effettiva partecipazione ad almeno il 75% della riunione del Consiglio. E’ notizia recente quella dello scandalo “gettonopoli” che ha colpito il comune di Agrigento, riguardante l’ eccessiva quantità di gettoni di presenza corrisposti ai Consiglieri Comunali (il cui importo è comunque inferiore rispetto a quello corrisposto ad un consigliere di Paternò) nonostante il numero irrisorio di riunioni o per commissioni “fantasma” o ancora, alla luce delle condizioni in cui versa il comune agrigentino, per riunioni improduttive.
Non vorremmo che il muro di gomma eretto da chi in questa città è al potere nasconda una gestione della cosa pubblica similare a quella del sopracitato comune siciliano”.