95047.it Non si tratta soltanto di una ipotesi. E’, infatti, tutt’altro che una possibilità. La casa d’ospitalità “Salvatore Bellia” potrebbe essere messa in liquidazione. Una opzione che sta interessando anche altre Ipab dell’isola: del resto, della riforma legata proprio alle Ipab regionale non vi è traccia. Giace all’Ars in attesa che “qualcuno” si desti dal sonno e prenda in mano la patata bollente. Ma, in fin dei conti, la questione delle Ipab siciliane è talmente drammatica dappertutto che risulta utopico che venga presa a cuore.
A Paternò, i mesi di stipendi che mancano all’appello sono oltre trenta. Ogni tanto viene dato qualche contentino e ci si lava la coscienza. Così come le visite al capezzale che – anche qui, di tanto in tanto – sono state effettuate alla struttura di via Giovan Battista Nicolosi. Morale: per i lavoratori non è mai cambiato nulla. Anzi.
Ma, adesso, arriva la notizia della possibile messa in liquidazione. Da qualsiasi parte la si voglia interpretare, non si tratta esattamente di un avvenimento per il quale fare i salti di gioia. Quella alla quale alludiamo è la fine che potrebbero fare i lavoratori. Eventualmente assunti dal Comune? Improbabile visto lo stato di quasi pre-dissesto. Assunti da qualche altra Ipab? Visto il momento, anche questa resta una ipotesi difficile da mettere in pratica sul campo.
L’impressione è che ci si voglia liberare in qualche maniera del “problema Ipab” ed ai lavoratori poi penserà qualcun altro. Troppo facile così. Ma, soprattutto, si tratterebbe dell’ennesima mancanza di rispetto nei confronti di chi continua a lavorare con sacrificio senza ricevere un centesimo.
Venerdì 29 luglio, intanto, il commissario incontrerà i sindacati. Attendiamo e capiremo.