95047.it Nei giorni scorsi, le tariffe legate al servizio idrico paternese sono state oggetto anche di una conferenza stampa da parte dei consiglieri di minoranza. Sul banco degli imputati, l’importo “eccessivo” delle bollette e l’iter con il quale si è proceduto all’approvazione delle tariffe: i consiglieri lamentano, infatti, che non si sia passati dal consiglio comunale.
“A proposito dell’iter di approvazione delle nuove tariffe – spiega il presidente dell’Azienda municipalizzata acquedotto, Giuseppe Rapisarda – è utile precisare che esiste un preciso procedimento previsto dalla legge che impone ai soggetti gestori di predisporre le tariffe idriche e di trasmetterle all’ Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed i Servizi Idrici, che è l’ente preposto all’approvazione di dette tariffe. A tale procedura l’AMA si è attenuta. E a riprova della correttezza del suo comportamento, vi è il fatto che l’Autorità ha approvato il piano tariffario, senza che venisse sollevata alcuna osservazione in merito alla legittimità del suo operato.
Ciò nonostante fin dalla sua predisposizione, la nuova articolazione tariffaria è stata trasmessa anche al Consiglio Comunale perché desse una sua valutazione. E proprio in questi giorni si sono tenuti degli incontri in varie commissioni consiliari per una riflessione sulla opportunità di istituire delle misure a sostegno delle utenze deboli”.
Il presidente dell’Ama ripercorre, poi, quelle che sono state le tappe che hanno portato alla nuova tariffazione: “Il dato di partenza è rappresentato dall’obbligo, previsto dalla normativa, di abolizione del minimo impegnato che caratterizzava la bollettazione delle utenze domestiche dei cittadini fruitori del servizio idrico integrato gestito dall’AMA spa. Tale previsione rispondeva al più che condivisibile principio per il quale ciascun utente del servizio deve pagare per l’effettivo consumo. Abbiamo eliminato in tal modo la distorsione per la quale alcuni utenti pagavano un importo in bolletta relativo ad un consumo che non effettuavano, mentre altri utenti fruivano di un vantaggio a danno dei primi. Con l’abolizione del minimo impegnato abbiamo quindi ottemperato ad un obbligo giuridico e dato luogo a tariffe più eque in quanto parametrate agli effettivi consumi di ciascuna utenza”.
“PAGHIAMO MENO DI ALTRI COMUNI”. “C’è da chiarire altresì che tale eliminazione ha comportato la ridefinizione delle fasce dei consumi per garantire che i ricavi dell’azienda idrica rimanessero invariati, principio anch’esso contemplato dalla normativa.
Rispetto a prima, la nuova rimodulazione tariffaria ha comportato un risparmio in bolletta per tutte quelle famiglie che effettuano bassi consumi di acqua. Per le famiglie che mediamente si collocano nella fascia dei 200 mc annui non si avrà alcuna variazione significativa, mentre per le famiglie che consumeranno oltre la media dei consumi nazionali, si avrà un aggravio del costo in bolletta.
Soprattutto per sensibilizzare quest’ultima fascia di utenti, l’AMA ha predisposto una campagna di sensibilizzazione ad un uso più moderato della risorsa idrica, consigliando una serie di accorgimenti finalizzati a contenere i consumi.
Detto ciò, posso confermare che comunque le tariffe idriche del Comune di Paternò, in relazione a quelle applicate nel territorio provinciale, rimangono tra le più basse, se non le più basse in assoluto”.
L’importante criticare, poi le foto.
Complimenti ai consiglieri che manco sanno la normativa sulle tariffe e però indicono le conferenze stampa per farsi un po’ di pubblicità elettorale perché tanto il populismo premia sempre..