95047.it Quella svoltasi nella sala conferenze del castello Leucatia a Catania è stata più che una semplice presentazione di un libro. Si è cercato di entrare nel cuore di una problematica tanto diffusa quanto, ancora, poco nota a molti. “Il richiamo del vento” è l’ultima fatica della scrittrice Amalia Impellizzeri, nata a Como ma catanese di adozione, nota come “la scrittrice degli animali” la quale nel suo romanzo affronta in maniera elegante e discreta un disturbo del neurosviluppo caratterizzato dalla compromissione dell’interazione sociale e da deficit della comunicazione verbale e non verbale L’autismo, ma anche i modi per riconoscerlo e le tecniche di riabilitazione ad esso connesse; tra queste anche la cosiddetta pet-terapy, generalmente intesa come “terapia dolce”, basata sull’interazione uomo-animale.
Il romanzo uscito a fine maggio del 2016 e pubblicato da David and Matthaus, dopo una prestigiosa presentazione a Roma all’Isola del Cinema il 26 agosto scorso, nel corso della kermesse di Cinema e Libri, si è subito imposto risultando vincitore del premio letterario internazionale “Voci per i cavalli 2016” e ricevendo altresì la Menzione Speciale nel prestigioso Premio 2016 “Un libro per il cinema” dove, su circa 114 testi di grossi nomi di autori, registi, giornalisti, sceneggiatori e attori, sono state deliberate solo cinque Menzioni Speciali. Una storia avventurosa ma anche sofferta, tratta da fatti realmente accaduti, che punta i riflettori sulla vita di un cavallo e del coinvolgente incontro col il suo piccolo amico Gabriele, un bambino di circa cinque anni che, a causa di una gravissima tragedia familiare, è piombato in un mondo di tipo autistico. I due si incontreranno in un maneggio specializzato in ippoterapia, e lì sarà proprio il rapporto di empatia, amicizia e affetto con questo cavallo straordinario a spalancare un varco nel suo labirinto interiore. Può un semplice cavallo leggere nell’anima di un bambino sperduto? Questa la domanda che più volte risuonava ieri.
A rispondere sono stati gli esperti dell’Asp3 Catania Renato Scifo neuropsichiatra infantile e responsabile del centro autismo di Catania e Pietro Torre ippoterapeuta e specialista in scienze della riabilitazione del Centro Autismo, i quali hanno confermato che il bambino cresce e forma la sua personalità entrando nel mondo di relazione ed emozione con i genitori in primis, ma anche con il mondo circostante come appunto gli animali, basti pensare alle favole che sin da piccoli vengono raccontate. ”Oggi – hanno affermato gli specialisti – manca sempre di più tra molti bambini il contatto diretto con la realtà. I computer, i telefoni, la tv non alimentano le relazioni anzi le bloccano”. La pet-terapy, e nello specifico l’ippoterapia, hanno raggiunto ottimi risultati poiché l’immaginario interno che si attiva tra l’uomo e l’animale diventa importantissimo per le scienze della riabilitazione.
A raccontare di esperienze dirette di ippoterapia e gli ottimi riscontri avuti nel corso del tempo è stata il medico paternese Lucia Gelardi, assistente sociale, che presso il maneggio “Regia Equitum” di Nicolosi, insieme all’istruttrice d’equitazione E.D.A. Valentina Chiapparino, tiene corsi di ippoterapia nei confronti di bambini e giovani disabili.
Medicina, arte e natura questo, se vogliamo, il sunto di un pomeriggio tanto interessante quanto a tratti emozionante che ai presenti ha fatto comprendere quanto i cavalli donino agli umani quella forza interiore per mettersi in gioco, per rialzarsi e per “saltare l’ostacolo” anche quando si pensa non ci sia più speranza.
A 95047.it la scrittrice spiega da dove è nata l’ispirazione per questo suo ultimo lavoro e se ci sono in cantiere altri progetti.
“Sono diventata la scrittrice degli animali un pò per caso, a seguito di un incontro con un randagio di 8 mesi che poi adottai; quando andavo spesso al parco con lui iniziai a maturare l’idea di raccontare storie vere che potessero in qualche modo intrecciare le vite degli animali con quelle degli esseri umani e portare alla luce la grande empatia che si sviluppa. E’ già pronta – conclude la Impellizzeri – una produzione letteraria che sto proponendo a case editrici e che riguarda sempre storie tra animali ed esseri umani e che nello stesso tempo pone particolare attenzione a problematiche quali l’autismo ma anche la cecità”.
Ringrazio sentitamente la cronista Maria Chiara Galatà per l’attenzione al mio libro e per aver carpito esattamente l’animus e lo scopo della mia attività letteraria, mirante a porre in luce il valore degli animali anche con riferimento alle fragilità umane, i valori e gli ideali morali.