95047.it La mia generazione è stata quelle delle pacche sulle spalle. E della compassione. Di quei politicanti che a Paternò si presentavano e si presentano anche oggi come nostri amici dicendoci: “Eh, ma non è certo colpa mia se non c’è lavoro. Ma stammi vicino che ci penso io. Vedrai”. In tanti, ci sono cascati. In pieno. Del resto, che fai: se vuoi mettere sù famiglia, se vuoi anche solo provare a sopravvivere: che fai? E, allora, giusto così. Anche se giusto non dovrebbe esserlo. In realtà, la speranza ambiziosa avrebbe dovuto essere quella di non cadere al tranello e di pretendere che la politica si occupasse di tutti. Ma questa è filosofia. Lo so.
Eppure, da troppo tempo si consuma il passaggio obbligato della presa in giro mascherata da promessa solenne. Di un naufragio addobbato da approdo. Di ogni buonafede soffocata dagli eventi. E le prove di tutti questi lunghi anni sono pistole fumanti sul tavolo della disperazione.
Quante volte ci siamo sentiti dire col petto gonfiato di retorica che i “Giovani sono il fulcro”, “Il cardine della salvezza della nostra terra”, “Ripartiamo dai giovani”, “Salviamo i giovani”, “E’ importante che i giovani non rimangano scottati dalla politica”.
Sarebbe anche il caso di dire: basta. Basta con questa carica dell’incenso dell’ipocrisia.
Perché nelle cose che contano i giovani non ci sono mai. Non sono mai previsti. Perché per il potere e l’opposizione significherebbe essere spodestati dalle loro seggiole.
E, poi, c’è quella parola “lavoro” che viene tirata fuori all’occorrenza per contrabbandare una bugia perpetua travestita da una grottesca speranza. Tralasciando l’altra parola: “futuro” che raggiunge l’apice dell’assurdità. Perché oggi di futuro non si può parlare. E mentre la nave affonda provano pure a far suonare l’orchestra per distrarci: una crudeltà nella crudeltà. Così la politica (con la “p” minuscola”) e politicanti (con la “p” sottoterra) si pavoneggiano sui social network. Si pavoneggiano sul nulla.
Non resterebbe che tentare la fuga. Andare via e provarci. Andrà bene? Andrà male? In una città e in un’isola che dovrebbero premiare il merito e gettare le fondamenta per un nuovo tessuto economico anzichè umiliarci tutti, la valigia resta lì sul letto. Perché restare? Forse è vero: meglio andare a seminare i propri sogni altrove. E la valigia è lì. Per sfuggire all’inciucismo e all’autoconservazione che ha devastato ogni giorno di più questa città. E questa terra.
Cosa posso dire,la verità è sotto gli occhi di tutti;siamo a questo punto solo e perché siamo veramente invidiosi del nostro vicino.aduliamo il forestiero perché a lui riconosciamo qualità a noi sconosciute e abbiamo portato emeriti idioti in parlamento o in regione ma purché fossero non paternesi.tutti gli altri paesi limitrofi hanno spinto i propri ma noi al solito chi abbiamo?un avvocato che fa la comparsa alle sfilate,e l’altro che nemmeno esiste ma continuano a prendere stipendi d’oro.
Cosa posso dire,la verità è sotto gli occhi di tutti;siamo a questo punto solo e perché siamo veramente invidiosi del nostro vicino.aduliamo il forestiero perché a lui riconosciamo qualità a noi sconosciute e abbiamo portato emeriti idioti in parlamento o in regione ma purché fossero non paternesi.tutti gli altri paesi limitrofi hanno spinto i propri ma noi al solito chi abbiamo?un avvocato che fa la comparsa alle sfilate,e l’altro che nemmeno esiste ma continuano a prendere stipendi d’oro.
Non c’è altra alternativa per chi si vuole salvare: Andare via da questa terra “stramaledetta”, senza futuro e piena sono di cialtroni e leccac……
Ciao caro compaesano io la valigia l ho fatta sia per andare che per tornare dopo 16 anni perché la mia terra pur essendo avvolte ingrata e sempre la mia terra e la vera fortuna e restare non andare con tutti i pro e i contro viva la sicilia e viva la speranza di dare un futuro in questa nostra terra ciao mitico Anthony
Concordo con quanto scritto sopra e aggiungo: ANDATE VIA politicanti buffoni, ciarlatani, ladri… e portatevi via tutti i vostri leccaculo “idropeni saturi”.
NON SIAMO DISAFEZZIONATI ALLA POLITICA: SIAMO DISAFEZZIONATI A VOI.
Non c’è più nulla a Paternò da rubare ANDATE VIA LONTANO E NON MANDATE CARTOLINE!!!!!!!!!!!!
Perche’ andare via ?
Perche’ abbandonare il Luogo Natio. ?
Devi Restare , Perseverare,Combattere e avere fede verso
il tuo politico di riferimento.
Prima o poi i risultati arrivano (questione di qualche decennio). Uno su Mille riesce . (e’ buona la media no ?).
E’ tutta una nazione (con la “n” minuscola) che e’ stata fondata sulla raccomandazione.
Anche i Generali dei Carabinieri (vedi caso di Massimo Ciancimino) chiedono “raccomandazioni per i propri
parenti.
Il politico “furbo” crea un suo gruppo di raccomandati
cui promette Posti di Lavoro e favori vari che non riuscira’
mai a mantenere ma intanto passeranno anni e anni
e cio’ gli dara gloria e fama politica per diverso tempo.
Si sono riempiti cosi,incredibilmente,Comuni \Municipalizzate \Comunita’ Montane\ Scuole\Ospedali\ Enti vari…etc ..
Ora Purtroppo la ” pacchia” e’ forse finita
ma loro continuano a “Promettere” ancora”(chiamali scemi).
Ad esempio mi chiedo:
a cosa serve nel 2016 tenere ancora aperti gli Uffici di collocamento ?
Serve solamente per portare alla pensione gli impiegati
assunti 30 anni fa che ritengo,oltre tutto, trascorrano lunghe mattinate nell’ozio piu’ deprimente.
Certo e’ pur vero che si riprenderanno dall’abbattimento fisico all’arrivo dello Stipendio mensile e della “meritatissima “pensione.
Per chiudere.
Consiglio a tutti di dare una svolta alla propria vita.
-) Diffiddando di tutti i Politici che promettono posti di lavoro.
-) Facendo il possibile per creare una classe politica” ONESTA”
e LIMPIDA” (Io resetterei tutto il sistema per ripartire da ZERO.
Se ritenete difficile o impossibile che tutto cio’ avvenga
Andate Via,lontano da questa “Miserabile Terra” popolata
da una classe politica “Meschina e Squallida” .
Auguri a tutti…………..
S. Calanni
I miei complimenti al Dott. DISTEFANO per L’ottimo Articolo.