La sceneggiata Irpef

95047.it AGGIORNAMENTO: Alle ore 13 era caduto il numero. Alle 14 erano, invece, presenti 16 consiglieri: tutti e 16 hanno votato il loro “no”. La maggioranza non ha preso parte alla votazione.
Ora si apre la prossima battaglia: quella dell’eventuale “equilibro finanziario”. O sarebbe meglio dire “disequilibrio” finanziario.

LA CRONACA. Si andrà, tanto per cambiare, alla conta dei voti. La maggioranza, sulla carta, non ha i numeri ma qualche consigliere alla fine potrebbe arrivare in soccorso. Un film già visto. Un film noioso e in bianco e nero. E’ quello del ri-aumento dell’addizionale Irpef che nemmeno troppi mesi fa ci avevano detto (populisticamente e trionfalmente) che era stata dimezzata.

La gente sarà pure presa per scema. Ma capisce. E come se capisce. 
Fatto sta che, questa mattina alle 10.30, si torna in consiglio per il voto. Il pericolo serio è che non si riesca a chiudere il Bilancio: il leit motiv di sempre è invece che si deve giungere all’ultimo giorno per farlo. Ovvero, stando a leggi e leggine, entro domani. Tutto questo a fronte di uno schema di bilancio che non c’è e che non fa capire quale sia lo stato reale dei conti. A questo siamo.

“Ma l’aumento dell’Irpef è illegittimo perché le aliquote potevano essere modificate solo entro il 30 aprile: qualsiasi contribuente potrebbe ricorrere al TAR impugnando questo provvedimento”, scrive in una nota il consigliere Ciatto, che prosegue: “Il trucco dello squilibrio di bilancio è falso. l’aumento non è necessario perché per chiudere il bilancio si può agire su altre voci e per risolvere il problema finanziario di liquidità basterebbe rivedere nel concreto la prassi con cui si paga il servizio dei rifiuti. E rivedere lo stesso servizio, facendo una regolare gara; l’aumento è “schizofrenico”.

Intanto, ieri sera in consiglio è passata l’approvazione del Piano Aro (l’Ambito di raccolta ottimale dei rifiuti). Tutto liscio? Stando a quanto ci scrive il consigliere Turi Fallica, non proprio: “Una maggioranza risicata allargata ai soliti membri della finta opposizione, in tutto 14 su 30, ha approvato il Piano ARO per la gestione dei rifiuti a Paternò per i prossimi 7 anni. È una fotocopia del metodo di gestione attuale: gli stessi costi, circa 8 milioni di euro, la stessa confusione nelle responsabilità. Nessuna proposta è stata accolta delle associazioni e movimenti esterni, Vivisimeto (assenti) e 5stelle (presenti in aula). Sono state respinte anche le proposte di emendamenti per inserire alcune cose concrete in sede consiliare: Osservatorio dei rifiuti, con coinvolgimento del mondo associativo civile; Responsabilizzazione totale dell’azienda vincitrice della pulizia totale del territorio, in modo da non provocare creazione di micro-discariche e aumentare i costi, e la creazione di Ecopunti per l’aumento è il miglioramento della differenziata con l’abbassamento dei costi. Auspico che tutte le associazioni vive della città (anche quelli assenti ingiustificate) prendono posizione, poiché continuare per altri sette anni così sarebbe insostenibile”.