95047.it Ancora una volta, visioni contrapposte. E l’ultima contrapposizione è quella che vuole scontrarsi maggioranza ed opposizione sulla convocazione di sabato sera quando verrà trattata la Mozione di sfiducia al sindaco.
In una lettera protocollata in municipio i capigruppo di maggioranza Filippo Sambataro, Lorenzo Arcoria, Salvatore Milicia e Alfredo Sciacca chiedono alla presidenza del consiglio il perché si sia arrivati alla data del 7 febbraio per trattare l’argomento. Ma anche del metodo.
Scrivono i consiglieri: “Vista la convocazione del Consiglio Comunale per il giorno 7 febbraio 2015 alle ore 17,00 per la trattazione del punto relativo alla mozione di sfiducia presentata in data 9 gennaio 2015;
visto l’art. 52 del d.lgs. 267/2000 prevede che la mozione di sfiducia venga messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione;
considerato che dalla data della presentazione la mozione suddetta poteva essere messa in discussione dal 19 gennaio 2015;
ritenuto che la convocazione del Consiglio Comunale nel giorno di sabato comporta un aggravio di spese per l’Ente (straordinario per i dipendenti, apertura della sede del Consiglio Comunale in un giorno in cui lo stesso normalmente è chiuso, ecc…).
Tanto premesso e ritenuto, si chiede alla S.V. di voler chiarire ai consiglieri firmatari il motivo che ha indotto alla convocazione del Consiglio Comunale il giorno di sabato 7 febbraio 2015 (due giorni prima la scadenza fissata dalla legge)”.
La risposta della presidente, Laura Bottino, è arrivata a stretto giro di posta:
“Perché non convocare il Consiglio sulla sfiducia sabato 7 febbraio 2016?
Innanzitutto, la convocazione rientra nei termini consentiti dalla legge. Per la stessa la sottoscritta ha convocato per giorno 29 gennaio la conferenza dei capigruppo, ma purtroppo come avviene abitualmente non raggiunge il numero legale. Ritornando allo specifico mi si chiede il perché della convocazione a due giorni dalla scadenza dei termini. Questa scelta è dipesa unicamente dal fatto che vi erano diverse priorità rispetto alla programmazione dei lavori ed era necessario evitare che i consigli comunali si sovrapponessero, nell’interesse esclusivo della collettività e dell’Ente.
Quanto alla scelta del sabato, non mi pare sia vietato da alcuna legge o regolamento, per di più non è assolutamente vero che in tal modo si creino aggravi di spesa per l’ente, infatti al contrario di quanto sostengono i consiglieri in questione il consiglio avrà il costo di sempre, semmai potrà verificarsi un risparmio dovuto ad una riduzione certa dei rimborsi ai datori di lavoro, essendo prefestivo”.
Buon giorno, gent.ma Milena, perché pensa che si cercano cavilli? La riassicuro, nessuna ricerca di pretesto burocratico, per non trattare gli argomenti portati in Consiglio. Perché non pensa invece, come dovrebbe fare, che il rispetto delle regole deve valere per Tutti, Presidenza del Consiglio compresa! Il Consiglio per trattare la Mozione di Sfiducia, sfiduciata, del Sindaco poteva essere convocata a partire dal 19 Gennaio, guarda caso viene fatta di Sabato, il 7 Febbraio, ultima data utile per la sua trattazione, Sabato giornata non lavorativa per gli uffici, Palazzo Alessi sede del Consiglio Comunale, solitamente chiuso, alle 5 di pomeriggio, Si chieda il perché, se non trova una spiegazione sarò lieto, carte alla mano, di fornirgliele. Cordialmente!
andate a casa fannulloni
Non si sa più quale “cavillo” burocratico cercare per evitare che la sfiducia al Sindaco più impopolare di sempre, possa approdare in Consiglio Comunale. Peccato che ci saranno sempre e soltanto i soliti, inutili, 11 voti a favore.