95047.it I Mazzei sarebbero la nuova agenzia di “recupero crediti” della mafia. L’inchiesta Enigma, che martedì scorso ha portato in manette 29 persone tra affiliati alla cosca e collusi, disvela una prassi estortiva che sembra essere diventata il principale strumento di guadagno illecito delle organizzazioni mafiose. Gli imprenditori per riscuotere i “crediti” vantati si sarebbero rivolti ai “Carcagnusi” di Lineri (frazione di Misterbianco) capeggiati da Costantino Grasso e Nuccio Mazzei, il capomafia finito in manette nei mesi scorsi e che si era nascosto per mesi a Ragalna. Tra i nove imprenditori finiti ai domiciliari e accusati di concorso esterno nelle estorsioni è finito anche un paternese di 50 anni, Serafino Panassidi. L’indagato da anni si è trasferito a Mascalucia.
Gli imprenditori, dunque, diventano motore per foraggiare le casse delle organizzazioni mafiose. I “carcagnusi” sarebbero stati “ingaggiati” al posto degli avvocati per risolvere la questione dei debiti. E questo servizio non costa certo poco: 50% di provvigione sulla somma da recuperare.
Il paternese Serafino Panassidi si sarebbe rivolto direttamente a Costantino Grasso, il capo senza scrupoli pronto a usare la violenza quando le vittime non accettano di piegarsi alle vessazioni. “Se non paghi ti finisce male”- avrebbe detto il boss dei Carcagnusi al povero commerciante. La vittima alla fine si sarebbe arresa e avrebbe pagato a copertura del debito 500 euro al mese da ottobre 2012 a maggio 2014. Se non avesse accettato? Rischiava anche di vedersi rubata o danneggiata l’autovettura.