La Compagnia Teatrale Thalìa di Paternò parte per L’Aquila alla volta di una piccola rassegna di Teatro D’Opera dei Pupi, dove propone la narrazione di un teatro antico ma allo stesso momento contemporaneo, narrando le gesta delle celebri eroine protagoniste dell’Epica cavalleresca.
I due grandi Poemi del Rinascimento – l’Orlando Furioso di Ariosto e La Gerusalemme Liberata di Tasso – scritti a Ferrara tra la prima e seconda metà del XVI secolo, costituiscono materiale a sufficienza per la maggior parte della grande tradizione del Teatro d’Opera dei Pupi siciliani.
In particolare appunto, La Storia dei Paladini di Francia, nella sua complessa macchina drammaturgica e cronologica (seppur il Furioso, come l’Innamorato, ne siano soltanto un’importante, voluminosa ma circoscritta parte della famosa Storia dei Paladini di Francia di Giusto Lodico, edita in Palermo nel 1896), occupa la gran parte della stessa storia del Teatro d’Opera dei Pupi: serate e scene famose – come l’arrivo di Angelica a Parigi; la Giostra di Argália; il Duello di Orlando e Rinaldo per amore di Angelica; la Morte di Agricane di Tartarìa, o ancora Rodomonte al Ponte di Isabella, L’ Assedio di Parigi, la Pazzia di Orlando; sino alle Nozze di Ruggero e Bradamante ed il finalissimo Duello di Ruggero e Rodomonte – rappresentano per le generazioni di donne e uomini siciliani quel laboratorio di civiltà e democrazia dove formare giudizi e sentimenti, emozioni e coscienza.
Un salto temporale quindi, oltre che geoantropologico, colloca l’eredità dei poemi rinascimentali quale palinsesto dell’immaginario di un popolo che, a differenza delle raffinate corti del Cinquecento padano, potevano vedere materializzati eroi e traditori, nemici ed eroine proprio in carne ed ossa, o meglio, in legno e stoffa.
All’interno di questa complessa stratificazione di storie, selezionarne poche ma salienti parti, appare un’operazione assai delicata: L’Opera dei Pupi sa di appartenere a quei macrocosmi della narrazione impossibili da cogliere nel singolo spazio di una serata. Basta pensare che la sopracitata Storia dei Paladini di Francia, compiva uno sviluppo di circa cinquecento serate (o spettacoli) della durata di due ore circa ciascuno. Per questa ragione essa trova scopo solo nell’organizzazione e selezione di un ciclo o mini ciclo di scene che ne preservino la cadenza della narrazione, lo sviluppo ed il passaggio del tempo all’interno delle storie.
La selezione per queste giornate aquilane, nel segno della celebrazione dell’apporto culturale e del mecenatismo della celebre Margherita d’Austria, vuole coglierne, nell’intreccio, le imprese delle eroine (ed anti eroine) proprie dei poemi citati: saranno quindi previste due serate emblematiche dell’ 8 e 9 Giugno dedicate alle eroine dell’Orlando Innamorato e l’Orlando Furioso, Bradamante e Marfisa ed altre donne del poema.
Il 12 Giugno invece è prevista una serata speciale dedicata a La Gerusalemme Liberata in particolare all’ incontro e scontro di Tancredi e Clorinda, eroina dalla straordinaria potenza simbolica; impreziosito dall’innesto tra il Teatro d’Opera dei Pupi ed il teatro musicale barocco del famoso Combattimento di Tancredi e Clorinda, composto da Claudio Monteverdi (1624) ed eseguito dalle voci e strumenti dell’ensemble Gli Archi del Cherubino de L’Aquila.