95047.it Adesso, quattro conti (in verità, qualcuno in più) andranno pur fatti. La doccia gelata ma non del tutto inaspettata è giunta proprio nelle scorse ore. La Corte di Cassazione, e dunque l’ultimo grado di giudizio, ha dato ragione ai doposcuolisti che erano rimasti fuori dalla transazione economica con il Comune di Paternò. Tradotto: il municipio paternese dovrà pagare le indennità spettanti in un arco di tempo compreso tra gli anni che vanno dal 2002 al 2007. Ma procediamo con ordine. I doposcuolisti erano trenta. Con venti di loro si era trovato un accordo monetario e di impiego: il tutto, al termine di una infinita querelle che si perde negli anni addietro. Con i restanti dieci, invece, non si era tentata alcuna riconciliazione perché, di fatto, erano in servizio alla Provincia; il risultato è stato un lungo braccio di ferro che si è concluso con la loro vittoria alla Cassazione che ha confermato quello che era stato il responso di secondo grado che gli assicurava il diritto ad essere assunti.
I FATTI ED I SOLDI DA “SCUCIRE”. La sentenza della Cassazione è la numero 8786 del 30 aprile scorso. In verità, l’intervento del tribunale di terzo grado è relativo solo al caso di due doposcuoliste paternesi, difese nell’appendice finale dal legale Massimo De Luca: ma appare quantomai ovvio che, nei prossimi giorni, una volta che avverrà il pronunciamento dei giudici anche per gli altri otto casi, l’esito non potrà essere differente. Stiamo parlando di un esborso per le casse del Comune che riguarda i pagamenti degli stipendi arretrati , come detto, dal 2002 al 2007: con tanto di rivalutazione monetaria e previdenza. Impossibile stabilire al momento la cifra che dovrà essere scucita dalle già carenti casse cittadine: di certo, parliamo di un conto che supera il milione di euro (tanto per tenerci bassi).
CHI SONO I DOPOSCUOLISTI? Parte tutto a fine anni settanta. La storia si trascina fino al lontano 1990: quando un pastrocchio tutto siciliano inserisce, senza alcun riferimento normativo, un tot numero di persone nelle scuole per assistere didatticamente gli alunni: a Paternò erano 89. Chiusa questa parentesi, i doposcuolisti, restano “sospesi” al loro destino: sono o non sono insegnanti? Nel frattempo, la burocrazia dell’Ars anziché risolvere la questione crea tutta una serie di “leggi della precarietà” dove – di fatto – viene tutto scaricato alle singole realtà locali. Fino ad arrivare all’ultimo rimbalzo di responsabilità dalla Provincia al Comune di Paternò. Una ambiguità sulla quale la politica regionale ha subdolamente sguazzato.
GLI ERRORI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Le vicende giudiziarie che si sono susseguite nel corso degli anni, hanno dato praticamente tutte ragione alle lavoratrici ed ai lavoratori. Negli anni passati e nel susseguirsi delle amministrazioni comunali abbiamo assistito ad un intestardimento nel volere andare avanti a colpi di cause legali che sono andate tutte perse. Non sarebbe cambiata la sostanza: ma anziché insistere (sotto il suggerimento di consulenti esterni più interessati alla parcella che al bene comune) a fare la guerra nelle stanze di tribunale si sarebbe potuto tentare di conciliare provando a risparmiare quanto meno sugli interessi e sulle pretese economiche. Così non è stato. Ma rivangare il passato, oggi, non serve a nulla.
quacuno mi sa dire perché questi lavoratori non vengono utilizzati nelle scuole a fare i doposcuolisti ( qualifica di appartenenza)nelle ore pomeridiane e invece sono al comune?
quacuno mi sa dire perché questi lavoratori non vengono utilizzati nelle scuole a fare i doposcolisti ( qualifica di appartenenza)nelle ore pomeridiane e invece sono al comune?
rivangare il passato, oggi, serve e come :
CHI DOVRA’ PAGARE TALI COMPENSI ?
CHI HA MATERIALMENTE COMMESSO IL’FATTO ( IL SINDACO PRO TEMPORE ) PAGANDO DI TASCA PROPRIA O IL COMUN E CON I SOLDI DEI CITTADINI ?
SAREBBE UN FATTO DI GRAVE INGIUSTIZIA SE IL POLITICO SBAGLIA E NON PAGA PERCHE’ A PAGARE SARANNO I CITTADINI CORNUTI E MAZZIATI . NON VI PARE?
STAREMO A VEDERE .
Sono stata una doposcuolista fino al 78 poi mi dovevo sposare e per correttezza non ho fatto il servizio per l’anno 79. Mi hanno detto che non avevo diritto a reclamare perché mi mancava il servizio del 79. Vorrei sapere qualcosa a riguardo o da chi in formar i. Grazie